Londra, 4 Marzo 2025 – Presentato oggi da UBS Investment Bank e dal Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management, in collaborazione con il professor Paul Marsh e il dottor Mike Staunton della London Business School e il professor Elroy Dimson dell’Università di Cambridge, l’edizione di quest’anno del Global Investment Returns Yearbook esamina come 125 anni di dati storici possano fornire spunti utili per il futuro.

L’edizione di quest’anno analizza i seguenti temi chiave:

  • I mercati sono cambiati drasticamente. Circa l’80% del valore delle società statunitensi quotate nel 1900 era concentrato in settori che oggi sono marginali o estinti; nel Regno Unito, questa percentuale è del 65%. Inoltre, una quota significativa delle aziende attualmente quotate appartiene a settori che nel 1900 erano piccoli o inesistenti: in termini di valore il 63% negli Stati Uniti e il 44% nel Regno Unito.
  • Sul lungo termine la sovraperformance delle azioni è stata sorprendente. Le azioni hanno superato le obbligazioni, i titoli di stato e l'inflazione in tutti i Paesi. Un investimento iniziale di 1 dollaro in azioni statunitensi nel 1900 è cresciuto fino a 107.409 dollari in termini nominali alla fine del 2024.
  • La concentrazione è un problema crescente. Nonostante un mercato azionario globale relativamente equilibrato nel 1900, gli Stati Uniti rappresentano oggi il 64% della capitalizzazione mondiale, soprattutto grazie alla sovraperformance dei principali titoli tecnologici. La concentrazione del mercato negli Stati Uniti è la più alta degli ultimi 92 anni.  
  • La diversificazione ha contribuito a gestire la volatilità. Sebbene la globalizzazione abbia aumentato la misura in cui i mercati si muovono insieme, i potenziali benefici in termini di riduzione del rischio derivanti dalla diversificazione internazionale rimangono elevati. Per gli investitori, i mercati emergenti continuano a offrire prospettive migliori di diversificazione rispetto agli altri mercati.
  • L'inflazione è un fattore importante per i rendimenti sul lungo termine. I rendimenti degli asset sono stati più bassi durante i periodi di aumento dei tassi di interesse e più alti durante i cicli di rallentamento. Anche i rendimenti reali sono stati più bassi nei periodi di alta inflazione e più alti nei periodi di bassa inflazione. L'oro e le materie prime si sono distinte come forme di protezione dall'inflazione. Dal 1972, le variazioni del prezzo dell'oro hanno mostrato una correlazione positiva di 0,34 con l'inflazione. 

Dan Dowd, Head of Global Research & Evidence Lab di UBS Investment Bank, ha dichiarato: “Sono lieto di poter collaborare ancora una volta con i professori Dimson, Marsh e Staunton, insieme ai nostri colleghi di Global Wealth Management, per presentare l'edizione 2025 del Global Investment Returns Yearbook. L'edizione di quest'anno rappresenta una vera e propria pietra miliare. Con 125 anni di dati, offre a tutti i nostri clienti un solido quadro di riferimento per affrontare le sfide attuali attraverso la lente della storia finanziaria".

Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, ha affermato: “Il Global Investment Returns Yearbook ci aiuta a comprendere gli effetti a lungo termine dell'applicazione dei criteri di diversificazione, dell’asset allocation e del rapporto tra rischio e rendimento. Ancora una volta, ci insegna l'importanza di adottare una prospettiva di lungo periodo e di non sottovalutare il valore di un approccio disciplinato agli investimenti”.

Il professor Paul Marsh della London Business School ha aggiunto: “Sono trascorsi 25 anni dalla pubblicazione del nostro primo Yearbook. I rendimenti azionari nel XXI secolo sono stati inferiori rispetto a quelli del XX secolo, mentre i rendimenti obbligazionari sono stati più elevati. Tuttavia, le azioni hanno comunque sovraperformato l'inflazione, le obbligazioni e la liquidità. I mercati azionari globali hanno offerto un rendimento reale annuo del 3,5% e un premio azionario del 4,3% rispetto alla liquidità. La "legge" del rapporto tra rischio e rendimento ha confermato la sua validità anche nel XXI secolo”.

 

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