Zurigo, 18 giugno 2024 – Il lancio di ChatGPT ha segnato una svolta per l’IA e la sua diffusione, e la gamma di problematiche che questa tecnologia è in grado di risolvere continua a crescere a ritmo sostenuto. Nel suo nuovo report, intitolato “Artificial intelligence: Sizing and seizing the investment opportunity”, il CIO di UBS GWM traccia un quadro di riferimento della catena del valore per l’universo investibile dell’IA, descrivendo la creazione di valore nel settore dell’Intelligenza Artificiale con una prospettiva di tipo bottom-up.
Secondo la ricerca, l’andamento dei vari segmenti della catena del valore può variare persino in un settore in forte crescita, a causa della rapidità dell’innovazione, dell’evoluzione delle dinamiche competitive e del maturare del sentiment degli investitori. Il report suddivide gli operatori della catena del valore dell’intelligenza artificiale in tre categorie stratificate che si rafforzano a vicenda:
- Società abilitanti: costituiscono la spina dorsale dello sviluppo di questa tecnologia e comprendono la produzione di semiconduttori, la progettazione di chip, i servizi cloud, i data center e l’alimentazione elettrica. Si prevede che entro il 2027 la creazione di valore sarà pari a 185 miliardi di dollari.
- Società di intelligence: trasformano in informazioni le risorse fornite dagli abilitatori in termini di calcolo ed energia e comprendono le aziende che sviluppano modelli linguistici di grandi dimensioni o che possiedono serie di dati da trasformare in informazioni utili. Data la base ridotta, questo segmento registrerà probabilmente la crescita più forte entro il 2027.
- Società di applicazioni: danno un uso specifico agli strumenti forniti dalle società di intelligence. Questa categoria offre probabilmente il maggior potenziale di redditività nel tempo, anche se in questa fase iniziale è difficile quantificare tale opportunità. Attualmente, il report prevede un mercato direttamente indirizzabile pari a 395 miliardi di dollari in termini di opportunità di ricavi per entro il 2027.
La creazione di valore economico in base alla categoria offre informazioni rilevanti, in quanto ognuna di esse deve creare un valore economico sufficiente a giustificare i costi di quella precedente. Uno dei parametri chiave da tenere in considerazione è quindi il rapporto tra il potenziale di redditività delle società di applicazioni e i costi di quelle abilitanti e quelle del comparto dell’intelligence. Questo diventerà probabilmente un indicatore chiave per i ritorni sugli investimenti.
Impatto dell’IA sui settori e sullo sviluppo sostenibile
Nonostante l’IA dovrebbe avere un impatto pressoché neutro o positivo sulla topline aziendale e sui margini operativi per la maggior parte dei settori, dal report emerge che il potere di determinazione dei prezzi potrebbe subire delle ripercussioni in diversi settori, qualora l’IA avesse un impatto di tipo deflazionistico su prodotti e prezzi. Alcuni settori sono abituati alle disruption tecnologiche, ma per altri l’IA rappresenterà una sfida più impegnativa e le aziende dovranno adattare rapidamente i propri business model per rimanere competitive sul mercato. Molti di questi cambiamenti trainati dall’IA potrebbero anche avere un’implicazione sullo sviluppo sostenibile, dal momento che la tecnologia consente alla società di utilizzare le risorse in modo più efficiente e di offrire prodotti e servizi indispensabili per le comunità remote e/o poco servite.
Come investire già oggi nel futuro dell’IA
Il potenziale del mercato dell’intelligenza artificiale è vasto. La ricerca stima che la creazione di valore di questa tecnologia potrebbe ammontare a quasi 1.200 miliardi di dollari entro il 2027 e offre quattro considerazioni chiave per gli investitori che intendono cogliere questa opportunità di investimento:
- Essere sufficientemente investiti: molti investitori hanno costruito almeno una certa esposizione all’intelligenza artificiale negli ultimi mesi. Tuttavia, in virtù della crescita vertiginosa del settore molti portafogli sono complessivamente sottoinvestiti.
- Orientarsi a favore degli abilitatori: esiste il rischio che i timori di eccesso di capacità delle società abilitanti possano creare volatilità, ma, come emerge dai risultati del report, attualmente questo segmento offre la migliore combinazione di profili di crescita degli utili interessanti e alta visibilità, solido posizionamento competitivo, ottime opportunità di reinvestimento e valutazioni ragionevoli.
- Le mega cap svolgono un ruolo imprescindibile per l’IA: finora la corsa all’intelligenza artificiale ha favorito in larga misura le maggiori aziende tecnologiche, ma a nostro avviso non si tratta di un errore, bensì di una caratteristica propria del nuovo panorama di investimenti nell’IA. Ci aspettiamo che il mercato dell’intelligenza artificiale sia dominato da un oligopolio di monoliti e «fonderie» a integrazione verticale lungo la catena del valore.
- Non ci sono solo gli Stati Uniti: i monoliti tecnologici cinesi scambiano ancora a valutazioni simili ai livelli registrati prima del lancio di ChatGPT. Eppure stanno anche effettuando ingenti investimenti in intelligenza artificiale e, in ultima analisi, ci aspettiamo che la Cina sviluppi un ecosistema IA diverso dal resto del mondo, con un notevole potenziale di monetizzazione.
UBS SA