A lungo si è ritenuto che bastasse investire in ausili tecnici come i programmi antivirus e il loro aggiornamento costante per essere automaticamente protetti dagli attacchi informatici. Oggi, però, sono sempre meno le vulnerabilità dei software a essere sfruttate per accedere ai dati sensibili: molto più spesso i cybercriminali entrano nelle reti aziendali passando dai collaboratori.

Per farlo mandano messaggi truffaldini, le cosiddette imposter e-mail, che sembrano scritte e inviate da una persona conosciuta. Ecco perché a prima vista non c’è motivo di dubitare dell’autenticità del mittente. Solo a un esame più attento si capisce che si tratta di un attacco informatico.

Contro chi sono diretti questi attacchi?

Solitamente sono presi di mira i collaboratori dei reparti finanziari, della contabilità salariale, delle risorse umane e delle vendite. Ma in pratica può succedere a tutti. Le imposter e-mail sembrano mail di un collega o di un partner esterno dell’azienda. Per immettersi in un’azienda, gli hacker utilizzano richieste come questa: «Sto lavorando da casa e non riesco ad accedere a questo o a quel file. Me lo può cortesemente mandare?».

Quattro tipi di e-mail fraudolente

Proteggersi in caso di danni

Nonostante si presti la massima attenzione, i truffatori possono avere la meglio. Per garantire la miglior protezione possibile, UBS offre una cyber assicurazione in cooperazione con Zurich. Tra le altre cose, questa assicurazione copre il mancato utile causato da eventuali interruzioni dell’attività e/o possibili richieste di risarcimento danni laddove dovessero essere divulgate informazioni sensibili.

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I tipi di frode più comuni

Per proteggere la propria azienda da attacchi informatici è importante informare i propri collaboratori e sensibilizzarli sui tipi di frode più comuni e sui rischi.

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