Thierry Grosjean
Thierry Grosjean
Proprietario-vinificatore
Patrimonio di famiglia tramandato di generazione in generazione per quattro secoli, il Castello di Auvernier, in perfetta armonia con le sue cantine, si sforza di difendere la fama dei vini di Neuchâtel. Thierry Grosjean, conscio della propria responsabilità nei confronti dei suoi predecessori e dei suoi discendenti, si dedica alla vinificazione, con l’uva dei suoi vigneti e quella di produttori selezionati della regione.
Un’azienda che vuole durare nel tempo
Un’azienda che vuole durare nel tempo
«In un primo tempo non pensavo di richiedere l’aiuto della Confederazione: quando si è alla testa di una cantina che vanta oltre 400 anni di storia e che appartiene in una certa misura alla memoria del Paese e della comunità, abbiamo soprattutto il dovere di tramandare piuttosto che di crescere», spiega Thierry Grosjean. Non per nulla, in occasione dei festeggiamenti per il quadricentenario, la municipalità ha fatto confezionare un vessillo con il motto «Auvernier celebra il suo castello».
Uno dei figli del titolare di questa azienda di famiglia, tuttavia, è riuscito a convincere il padre a cambiare idea. «Certo, un’azienda come la nostra cerca sempre di creare delle riserve solide – facendo a volte disperare i nostri bancari – perché puntiamo alla durata e alla continuità. Ma a causa del Covid-19, dal 16 marzo il commercio si è fermato di colpo. Niente più ordini dai ristoranti, niente più vendite ai grossisti perché tutti questi clienti hanno dovuto interrompere bruscamente la loro attività», racconta Grosjean, comproprietario della cantina insieme alla madre novantenne.
Una questione di precauzione e responsabilità
Una questione di precauzione e responsabilità
«Dopo averci riflettuto, discutendone anche con il mio consulente UBS, ho chiesto un credito. Innanzitutto per precauzione, perché ci attende un periodo pieno di incognite. Ci troviamo di fronte a una nuova forma di peste? A una malattia ciclica? Dato che il Consiglio federale stava mettendo in campo una potenza di fuoco mai vista e mezzi mai considerati, ho pensato che stesse dando un segnale forte e che bisognasse essere della partita», commenta l’ex magistrato.
«Sarebbe stata quasi una negligenza, per un titolare d’impresa, ignorare questo aiuto. Anche perché abbiamo degli obblighi nei confronti dei nostri impiegati, operai e fornitori d’uva», sottolinea il proprietario-vinificatore, che è determinato a restituire il denaro messo a disposizione non appena il suo business sarà ritornato nei binari.
E Thierry Grosjean conclude: «Sono rimasto davvero stupefatto dalla rapidità e dall’efficienza con cui ha reagito la mia banca. Accettazione della richiesta, invio della conferma, apertura di un nuovo conto e versamento del denaro: tutto è stato svolto a tempo di record. Una vera prodezza, che fa onore al nostro sistema bancario in generale e a UBS in particolare. In questo frangente la mia banca ha dato mostra di una determinazione, un’efficienza e una rapidità a dir poco esemplari!».
Oltre 400 anni di storia e tante crisi
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