Il battello costruito sotto la guida di Twerenbold junior e arredato dalla madre viene varato nel 2014 e, nel novembre 2015, vince il titolo di «Battello fluviale dell’anno», due settimane prima dell’incidente che costò la vita al padre. Karim fa una breve pausa durante la sua narrazione e un altro salto indietro nel tempo. «Vista in retrospettiva, la decisione che ho preso sette anni fa si è rivelata giusta al cento per cento.» E corretta al cento per cento si è rivelata anche la decisione del padre di non rinviare la pianificazione della sua successione, ma di affrontarla per tempo. «Quando morì, tutto era pronto.» Era stata fissata anche la tempistica per il passaggio delle consegne da padre a figlio: «Secondo i piani, a inizio 2016 avremmo informato che io, cioè la quarta generazione, avevo ripreso l’impresa.»
Karim è subentrato al carismatico genitore e si è assunto la responsabilità dell’azienda in un periodo difficile, con il low cost imperante nei trasporti in pullman, nei voli e nei viaggi-vacanza. «Mio padre mi ripeteva sempre che non mi invidiava», ricorda con espressione seria Karim Twerenbold e aggiunge: «Sia come sia, per il modo in cui pensiamo, decidiamo e siamo posizionati, avremo successo anche in futuro.»
Succedendo al padre, si è posto l’obiettivo di non preservarne solo l’eredità, bensì di continuare a svilupparla secondo la filosofia dei Twerenbold: crescere sì, ma non ad ogni costo, senza scremare i profitti, ma reinvestendo e rimanendo finanziariamente indipendenti.
Portare avanti le cose buone
Il motto di Karim è: «Innovativi per tradizione.» Una contraddizione? «Per niente», controbatte, «tradizione non significa stagnazione, significa piuttosto che prima di prendere una decisione preferiamo pensarci due o anche tre volte, perché siamo consapevoli dell’influenza che essa può avere sul tutto.» Mantenere ciò che c’è di buono, miglioralo e svilupparlo dove possibile e, se necessario, iniziare qualcosa di nuovo: ecco come il capo azienda descrive la strategia della Twerenbold. La digitalizzazione è stato un passo fondamentale: «L’ho spinta a fondo», e continua a spingerla, perché la considera un processo continuo. A chi lo avvicina, Twerenbold junior dà l’impressione di essere una persona discreta, di quelle che non cercano la ribalta.