Autori
Evan Brown Luke Kawa

Highlights

  • Le buone notizie per l'economia statunitense si sono rivelate negative per il mercato azionario, in quanto l'aumento dei rendimenti ha messo a dura prova le valutazioni azionarie.
  • A nostro avviso, le condizioni avverse legate all'aumento dei tassi e, in misura minore, dei prezzi del petrolio non saranno un’importante causa di progressivi ribassi delle quotazioni azionarie.
  • Gli investitori sono diventati molto più ottimisti sulle prospettive di crescita in un momento in cui l'attività degli Stati Uniti comincia ad attenuarsi e l'inflazione ha subito una significativa decelerazione.
  • Manteniamo una posizione sovrappesata sulle azioni, poiché prevediamo che i rendimenti obbligazionari si stabilizzeranno in un quadro di inflazione in netto miglioramento e leggero raffreddamento della crescita statunitense.

Nel terzo trimestre le buone notizie per l'economia non sono state altrettanto positive per gli asset finanziari.

I rendimenti dei Treasury USA a 10 anni sono saliti di quasi 75 punti base nel corso del trimestre, raggiungendo il livello più alto dal 2007. I solidi dati interni e le proiezioni sui tassi di riferimento della Federal Reserve indicano che l'economia è in grado di gestire tassi d'interesse elevati. Le voci di una recessione imminente sono quindi ancora premature, in linea con la view che esprimiamo ormai da tempo.

Questa è la buona notizia. Quella cattiva è che i forti aumenti dei tassi d'interesse possono pesare sulle valutazioni azionarie, in quanto il rendimento disponibile su questi asset più sicuri si avvicina lentamente alla crescita degli utili attesa per le società quotate in borsa. Alcune considerazioni di natura non economica sulla crescita dei rendimenti, in particolare l'aumento delle emissioni di Treasury, hanno aumentato la pressione sui titoli azionari, inoltre il balzo dei prezzi del petrolio – attribuibile principalmente ai prolungati tagli alla produzione dell'Arabia Saudita – rappresenta una forza stagflazionaria negativa per gli asset finanziari.

Riteniamo che queste due importanti condizioni avverse per gli asset di rischio, ossia i rendimenti e i prezzi del petrolio in rapida ascesa, dovrebbero diminuire di intensità nel quarto trimestre. I rischi per l'espansione economica hanno ancora una duplice natura, ma gli investitori sembrano ora più preoccupati per le difficoltà associate a uno scenario di "no landing" piuttosto che di "hard landing". Questo cambiamento nella valutazione del mercato sull'equilibrio dei rischi avviene in un momento in cui il tasso di crescita degli Stati Uniti sembra destinato ad attenuarsi.

Il consolidamento dei prezzi del petrolio e dei rendimenti obbligazionari dovrebbe dare sollievo ai mercati azionari. Manteniamo il sovrappeso sulle azioni, mentre gli investitori riportano l’attenzione sul miglioramento significativo dell'inflazione di fondo e su un'economia che diventa un po' meno calda.

Figura 1: Persistenti revisioni al rialzo delle previsioni di crescita del PIL statunitense nel 2023

Il grafico mostra la variazione in punti percentuali, dalla fine del 2022, delle previsioni di consenso sulla crescita del PIL statunitense nel 2023, delle previsioni di consenso sulla crescita del PIL cinese nel 2023 e delle previsioni di consenso sulla crescita del PIL dell’eurozona nel 2023.
Fonte: UBS Asset Management, Bloomberg. Dati a settembre 2023.

Il grafico mostra la variazione in punti percentuali, dalla fine del 2022, delle previsioni di consenso sulla crescita del PIL statunitense nel 2023, delle previsioni di consenso sulla crescita del PIL cinese nel 2023 e delle previsioni di consenso sulla crescita del PIL dell’eurozona nel 2023. Le previsioni di consenso sulla crescita del PIL statunitense nel 2023 dominano e sorprendono al rialzo, contribuendo all'aumento dei rendimenti obbligazionari e alla rinnovata forza del dollaro USA.

Outlook per il quarto trimestre

Gli esiti dell'inflazione statunitense si sono evoluti in modo sempre più coerente con un atterraggio morbido, inoltre ci aspettiamo che anche i dati sulla crescita perdano slancio.

Il tasso trimestrale annualizzato dell'inflazione PCE core è sceso al 2,2% ad agosto, il ritmo più lento dal 2020. Le pressioni sui prezzi di fondo non riusciranno a raggiungere l’obiettivo della Federal Reserve per il 2023, a meno che l'inflazione PCE core non si mantenga ben al di sopra del ritmo registrato da inizio anno. Questo ci sembra tuttavia improbabile, per via della persistente disinflazione dei prezzi immobiliari e del generale rallentamento della crescita dei redditi da lavoro negli Stati Uniti. Il recente andamento dell'inflazione di fondo ha pertanto aumentato le probabilità che il ciclo di inasprimento della Federal Reserve sia terminato.

Figura 2: Decelerazione significativa delle pressioni inflazionistiche di fondo

Il grafico a linee mostra la variazione percentuale a tre mesi annualizzata dell'inflazione PCE core statunitense.
Fonte: UBS Asset Management, Bureau of Economic Analysis, Bloomberg. Dati ad agosto 2023.

Il grafico a linee mostra la variazione percentuale a tre mesi annualizzata dell'inflazione PCE core statunitense. Il tasso trimestrale annualizzato dell'inflazione PCE core è sceso al 2,2% ad agosto, il ritmo più lento dal 2020.

L'accelerazione della crescita statunitense, con la relativa sorpresa al rialzo, è uno dei temi che hanno dominato i mercati negli ultimi quattro mesi, contribuendo all'aumento dei rendimenti obbligazionari e alla rinnovata forza del dollaro. L'attività statunitense continuerà forse a superare le aspettative economiche piuttosto depresse per il quarto trimestre, ma è molto probabile che il ritmo di crescita rallenti.

Lo sciopero dei lavoratori della United Auto Workers e l'avvio della restituzione dei prestiti studenteschi stanno contribuendo alla perdita di slancio negli ultimi tre mesi dell'anno. La legge approvata di recente per finanziare il governo statunitense fino a metà novembre riduce il numero di catalizzatori negativi per l'economia nel quarto trimestre, rafforzando la nostra opinione che si tratterà di un leggero raffreddamento dell'attività. Con la moderazione dell'attività economica negli Stati Uniti, dovuta prevalentemente a questi fattori temporanei, ci aspettiamo che le altre grandi regioni si stabilizzino, ammortizzando in parte il calo delle prospettive statunitensi a breve termine.

I dati economici cinesi hanno ampiamente superato le aspettative per il mese di agosto, con una crescita del credito superiore al previsto. La produzione industriale e le vendite al dettaglio hanno inoltre registrato un ritmo di crescita annua più rapido. Mentre i rischi legati al ridimensionamento del settore immobiliare continuano a persistere, i dati macro a più alta frequenza di settembre indicano un modesto aumento del momentum economico cinese. A settembre, l’indice ufficiale e l’indice privato dei responsabili degli acquisti cinesi hanno rilevato che sia il settore manifatturiero, sia quello non manifatturiero hanno superato quota 50 (che separa l'espansione dalla contrazione) per la prima volta da marzo. Il sentiment depresso, il cauto sostegno offerto finora dalle politiche e le probabili ulteriori misure incrementali a sostegno della crescita ci inducono a ritenere che l'economia cinese abbia più possibilità di sorprendere al rialzo che al ribasso nel breve termine.

I segnali di un'ampia ripresa dell'attività manifatturiera globale sono stati pochi, e ciò continua a frenare la crescita europea più di quella statunitense, essendo la prima maggiormente legata all'attività industriale. Tuttavia si notano alcuni segnali di miglioramento negli indici dei responsabili degli acquisti del settore servizi in Europa. Lo stesso meccanismo che sostiene i consumi statunitensi – l'inflazione si riduce più rapidamente della crescita del reddito nominale mentre le condizioni dei mercati del lavoro rimangono tese – si applica anche all'area dell'euro. Non vediamo quindi un rischio significativo di ribasso per la spesa dei consumatori in tutto il continente, nonostante l’attuale malessere del settore manifatturiero.

Figura 3: Segnali di miglioramento nei dati cinesi ad alta frequenza

Il grafico a linee indica la variazione percentuale a 10 giorni dell'indice UBS China Activity, dell’indice industria e investimenti e dell'indice consumi e servizi.
Fonte: UBS Asset Management, UBS IB, CEIC, G7, Associazione dei porti cinesi, Wind. Dati a settembre 2023.

Il grafico a linee indica che la variazione percentuale a 10 giorni dell'indice UBS China Activity, dell’indice industria e investimenti e dell'indice consumi e servizi evidenzia dati superiori alle aspettative nell'agosto 2023, con una crescita del credito superiore alle previsioni.

Asset allocation

A nostro avviso, è sufficiente una stabilizzazione dei rendimenti obbligazionari per consentire al mercato azionario di rispecchiare maggiormente il costante miglioramento dei fondamentali e la diminuzione del rischio di inflazione. Le stime sugli utili per azione a dodici mesi per l'indice S&P 500 sono aumentate di oltre il 3% dal picco del mercato azionario di fine luglio e prevediamo che continueranno a crescere, a fronte della nostra view di un basso rischio di recessione. Tuttavia siamo consapevoli che la gamma di possibili esiti si è ampliata data l’entità del rialzo dei rendimenti, in un quadro di solidità del contesto economico, inflazione ancora elevata e valutazioni relativamente costose in alcune aree del mercato azionario e dell'high yield.

Nel quarto trimestre saremo più selettivi nelle nostre esposizioni azionarie alla luce della maggiore fiducia del mercato nella durata dell'espansione statunitense, che ha reso le posizioni orientate al ciclo più vulnerabili nel caso in cui dovessero riemergere timori di recessione. L'attività statunitense ha comunque un ampio margine per raffreddarsi senza che ciò comporti maggiori rischi di paura per la crescita. Sui mercati del lavoro le condizioni rimangono tese, con le nuove richieste di sussidi di disoccupazione vicine ai minimi storici, e la crescita positiva dei redditi corretti per l'inflazione dovrebbe consentire un aumento della spesa reale dei consumatori.

Confermiamo il nostro posizionamento neutrale sui titoli governativi. Il debito sovrano è diventato più interessante dal punto di vista dei fondamentali in seguito all'impennata dei rendimenti, abbiamo infatti osservato progressi significativi nel raffreddamento dell'inflazione e prevediamo che i dati sull'attività degli Stati Uniti perderanno slancio. Tuttavia, la gamma di esiti sul fronte obbligazionario è molto ampia a causa della profonda incertezza su quanto dovrebbe aumentare il premio a termine (ossia la remunerazione aggiuntiva richiesta dagli investitori per l'assunzione del rischio di duration) in un mondo in cui le curve dei rendimenti sono ancora piuttosto invertite e l'emissione di Treasury sta aumentando. Per assumere un orientamento più positivo sulle obbligazioni, dovremmo prima osservare una stabilizzazione del sostanziale momentum negativo del reddito fisso.

Rimaniamo neutrali sul credito e preferiamo aumentare il livello della qualità mentre prosegue questo "lungo contesto di fine ciclo". Per il momento non ci sono prove sufficienti per affermare che la crescita sia destinata a peggiorare bruscamente, ma monitoriamo attentamente i bilanci bancari, le morosità dei consumatori e la salute delle piccole imprese per valutare se i rischi al ribasso stanno aumentando. Manteniamo l'esposizione al dollaro USA, rivelatosi un'utile copertura nei periodi in cui azioni e obbligazioni subiscono ondate di vendite concomitanti.

Asset Class Views

Il grafico seguente illustra le view del nostro team di asset allocation sull’attrattività delle asset class al 1° ottobre 2023. I riquadri colorati a sinistra indicano il nostro segnale complessivo per le azioni, i tassi e il credito a livello globale. Gli altri rating si riferiscono all’attrattività relativa di alcune regioni nell’ambito dei segmenti azioni, tassi, credito e valute. Poiché il grafico non comprende tutte le asset class, il segnale complessivo netto può essere parzialmente negativo o positivo.

Asset Class

Asset Class

Segnale complessivo/relativo

Segnale complessivo/relativo

La view di UBS Asset Management

La view di UBS Asset Management

Asset Class

Azionario globale

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Le condizioni avverse legate ai tassi e al petrolio si attenueranno in futuro. Utili in crescita, la disinflazione può sostenere i multipli.

Asset Class

Azionario USA

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Più interessante dopo la recente flessione, con margini di rialzo grazie alla crescita degli utili e all’attenuarsi dello shock dei tassi.

Asset Class

Azionario Europa

Segnale complessivo/relativo

Sottopeso

La view di UBS Asset Management

Esposizione all'azionario USA a scapito dell’Europa, in un quadro di debolezza del settore manifatturiero, inflazione ostinata e debolezza della Cina.

Asset Class

Azionario Giappone

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Ancora conveniente dopo i recenti guadagni, utili solidi, riforma societaria in corso. Preferenza per posizioni in valuta senza copertura.

Asset Class

Azionario Mercati emergenti

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Una sovraperformance dei ME richiede maggiori evidenze sulla forza della Cina. Asia escl. Cina sostenuta dal rimbalzo dei beni tecnologici.

Asset Class

Gov. globali

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Disinflazione in parte compensata dalla crescita solida, fattori tecnici sfavorevoli. Utile copertura contro il rischio di recessione.

Asset Class

Treasury USA

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Repricing dei tassi per rispecchiare la forza economica degli Stati Uniti, premi a termine più elevati. Attualmente appaiono più equilibrati.

Asset Class

Bund

Segnale complessivo/relativo

Sottopeso

La view di UBS Asset Management

In un quadro di solidità del mercato del lavoro e inflazione vischiosa, difficilmente i tagli arriveranno così presto come attualmente scontato dal mercato.

Asset Class

Gilt

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Maggiori progressi sul fronte dell’inflazione; è difficile che la BoE mantenga il tasso di riferimento a un livello così elevato per tutto il periodo attualmente scontato.

Asset Class

Credito globale

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Rendimenti complessivi interessanti in un contesto di crescita discreta e disinflazione, ma poco margine di compressione degli spread. 

Asset Class

Credito investment grade

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Spread ristretti significano rischio-rendimento limitato al carry. 

Asset Class

Credito high yield

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Lieve preferenza per l’investment grade rispetto all’high yield. Maggiore qualità nel contesto di un posizionamento risk-on più ampio.

Asset Class

Debito ME in valuta forte

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Debito ME interessante grazie all’attesa diminuzione della volatilità dei tassi e all'aumento dei tassi in valuta locale. Grande divergenza tra IG ME e HY ME.

Asset Class

Valute

Segnale complessivo/relativo

-

La view di UBS Asset Management

-

Asset Class

USD 

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Crescita resiliente degli Stati Uniti, ma la disinflazione è controbilanciata da un dollaro sostanzialmente neutrale. Posizione ribassista verso le valute ME ad alto carry.

Asset Class

EUR

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Pochi segnali di un punto di minimo per l'attività manifatturiera. L'inflazione elevata e vischiosa conferma il nostro posizionamento neutrale.

Asset Class

JPY

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Il JPY è conveniente rispetto all'USD e la BoJ sta iniziando a inasprire. Il JPY, in quanto “porto sicuro”, rappresenta una buona copertura contro la recessione.

Asset Class

Valute ME

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Un’economia non troppo calda né troppo fredda è positiva per il carry. Preferenza per MXN e BRL.

Asset Class

Materie prime

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

La domanda resiliente e le sorprese positive dal lato dell'offerta potrebbero aver fatto il loro corso. Per aumentare l’upside serve una Cina più forte.

Fonte: UBS Asset Management Investment Solutions Macro Asset Allocation Strategy team, al 1° ottobre 2023. Le opinioni si riferiscono a un orizzonte di investimento di 3-12 mesi, non rispecchiano necessariamente l’effettivo posizionamento del portafoglio e sono soggette a variazioni.

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