Il business plan c’è, ma manca il denaro. Come ce lo si può procurare?
Innanzitutto utilizzando mezzi propri, come risparmi, conferimenti in natura, fondi previdenziali o un anticipo ereditario. Molti chiedono un prestito a familiari o amici. E poi ci sono i business angel, gli incentivi statali, i finanziamenti da parte di fondi per le tecnologie o le piattaforme di crowdfunding.
Cosa pensa del prelievo di capitale dal secondo e terzo pilastro?
Si dovrebbe attingere al capitale di previdenza solo se non sono possibili altre forme di finanziamento e comunque si dovrebbe prelevare soltanto una somma pari a quanto si può rinunciare, cercando poi di colmare quanto prima questa lacuna previdenziale.
E come si fa?
Innanzitutto investendo nel terzo pilastro non appena l’azienda realizza dei proventi. E poi sicuramente con polizze assicurative sulla perdita di guadagno e sul rischio in caso di morte, senza tralasciare quelle su malattie e infortuni. Noto di continuo che i neoimprenditori tendono a sottovalutare questi aspetti.
Forse perché queste assicurazioni hanno costi elevati…
Sì, ma tagliare queste spese sarebbe proprio una pessima idea. Un buon business plan deve sempre preventivarle.
Consigli per il finanziamento iniziale
- Allestire un business plan dettagliato che comprenda un piano finanziario e di liquidità.
- Formalizzare i crediti privati sempre per iscritto.
- Non trascurare previdenza e assicurazioni, anche se comportano un certo costo.
- Instaurare un dialogo regolare e trasparente con creditori e investitori.
Se i mezzi propri non bastano, voi come banca come aiutate le giovani imprese che si propongono con buone idee commerciali?
Non si può partire senza un business plan dettagliato. Per questo offriamo a tutti i neoimprenditori la possibilità di redigerne uno online utilizzando un modello elaborabile in modalità interattiva sul nostro sito. Inoltre, tramite la nostra nuova piattaforma UBS Start Business, essi possono usufruire di tanti interessanti vantaggi, tra cui il mentoring per redigere un business plan. E naturalmente mettiamo a loro disposizione tutta l’esperienza e l’assistenza professionale dei nostri consulenti alla clientela aziendale.
Quale quota di capitale di terzi è accettabile?
Quella che l’azienda è teoricamente in grado di rimborsare, interessi inclusi, entro sette anni grazie al suo free cash flow, immobili esclusi. Ciò non vuol dire però che un credito debba essere effettivamente rimborsato in questo lasso di tempo.È solo un metodo di calcolo.
Per poter ricevere un credito bisogna dimostrare di avere già ordinativi nel cassetto?
Sarebbe l’ideale, ma in pratica le cose si presentano diversamente. Io consiglio ai neoimprenditori di chiarire già in via preliminare il potenziale di mercato. Più che avere già clienti e contratti, è importante aver appurato che il mercato vuole te e il tuo prodotto.
Per una SA o una Sagl è più facile ottenere capitale di terzi rispetto a una ditta individuale?
In Svizzera, il 50 percento delle nuove imprese è costituito da ditte individuali, con la responsabilità personale in capo al titolare. Nelle SA e Sagl la responsabilità è invece limitata al patrimonio sociale. Come banca, spesso per i finanziamenti iniziali richiediamo quindi anche una garanzia personale con cui coinvolgiamo i fondatori nel rischio.
Come evitare di perdere denaro troppo in fretta?
Con un piano finanziario da seguire per bene. Molti sono troppo generosi all’inizio. Il piano finanziario comprende inoltre una gestione della liquidità, soprattutto quando le aziende, per produrre, devono anticipare del capitale o dipendono da grandi pagamenti.
Come si ottiene il capitale di crescita?
Oltre a un credito bancario o un leasing di mezzi di produzione, UBS mette a disposizione le proprie reti. Grazie all’iniziativa per la crescita SEF4KMU, istituita con lo Swiss Economic Forum (SEF), finora sono state finanziate 56 aziende con oltre 100 milioni di franchi di capitale di crescita. Inoltre, l’UBS Private Investor Circle ha fatto incontrare imprese e investitori. Finora ha permesso investimenti per oltre 120 milioni di franchi.
Come andrebbero informati gli investitori sull’andamento dell’azienda?
Il dialogo personale con cadenza regolare crea fiducia. Altro elemento chiave sono i conti annuali. Ai neoimprenditori consiglio di redigere anche un rapporto trimestrale o persino mensile, anche per fare il punto della situazione.