Con un’aspettativa di vita media alla nascita di 83 anni, la Svizzera è uno dei Paesi più longevi al mondo. Molti cittadini, tuttavia, ambiscono a un inizio anticipato del pensionamento, ancora prima dell’età ordinaria di pensionamento, che corrisponde a 64 anni per le donne e a 65 per gli uomini. Secondo un sondaggio dell’istituto di ricerche di mercato GfK, realizzato all’inizio del 2017, su commissione dell’istituto finanziario MoneyPark, il 36% dei lavoratori svizzeri desidera andare in pensione prima di aver raggiunto l’età di pensionamento. Inoltre, più aumentano il reddito e il livello di formazione, maggiore è la volontà di terminare anticipatamente la propria attività professionale.
Entrate più basse
Per alcuni la decisione di un pensionamento anticipato è però imposta dal datore di lavoro, con una sorta di «pensionamento coatto». Altri motivi per un pensionamento anticipato sono problemi di salute o uno stress eccessivo sul posto di lavoro. In ogni caso, questo comporta il rischio di consistenti perdite economiche. A che cosa bisogna prestare attenzione in caso di pensionamento anticipato?
■ In primo luogo, è fondamentale una buona pianificazione. Willy Graf, fondatore della società di gestione patrimoniale e pianificazione previdenziale VVK, consiglia di chiarire e definire con esattezza, mediante un budget familiare, il fabbisogno finanziario per la vecchiaia. Altrimenti non è possibile ricevere una consulenza. Per la definizione del fabbisogno finanziario bisogna dunque confrontare le entrate dopo il pensionamento con le uscite stimate. Graf sottolinea che dopo il pensionamento alcune uscite vengono meno, per esempio quelle per i contributi nel pilastro 3a o determinati contributi assicurativi. E lo stesso vale per eventuali costi di trasporto per recarsi sul posto di lavoro. In questo modo, dopo il pensionamento le uscite potrebbero essere minori. Tuttavia, questa non è sempre la regola; ad esempio, chi opta per il pensionamento anticipato, avendo maggior tempo libero, potrebbe dedicarsi a viaggi o a spendere più denaro.
■ D’altra parte, le entrate a seguito di un pensionamento anticipato sono generalmente molto più basse ed è così che, con il tempo, si possono formare lacune di reddito relativamente grandi. Damian Gliott, della società di consulenza VermögensPartner, puntualizza che in molti casi queste lacune sono decisamente maggiori di quanto i diretti interessati si aspettino. Inoltre, bisogna considerare che il più delle volte la pensione risulta più bassa per il resto della vita. Secondo Gliott, per permettersi un pensionamento precoce nella maggior parte dei casi è essenziale iniziare a risparmiare per tempo. Esistono diverse possibilità per ridurre minacciose lacune finanziarie, ad esempio mediante riscatti volontari nella cassa pensioni, risparmi del pilastro 3a o la costituzione autonoma di un patrimonio.
■ Negli anni successivi al pensionamento anticipato non è solo il salario a venire a mancare, ma comincia anche anticipatamente il consumo del patrimonio. Nel budget familiare occorre altresì tenere conto che non si percepisce alcuna rendita AVS fino all’età di pensionamento, a meno che non la si percepisca anticipatamente, con conseguenti consistenti riduzioni. Anzi bisogna continuare a versare contributi all’istituzione AVS, addirittura fino all’età di pensionamento, benché le entrate siano diminuite. Come spiega un opuscolo informativo sui contributi AVS/AI, gli assicurati possono anticipare la propria rendita di vecchiaia di uno o due anni, mentre è esclusa un’anticipazione per singoli mesi. Un pagamento anticipato dell’AVS comporta una riduzione della rendita per tutta la pensione. Per un anticipo di un anno, l’aliquota di riduzione applicata è del 6,8%; per due anni è del 13,6%. In generale, date le notevoli perdite, Gliott non considera opportuno un pagamento anticipato della rendita AVS.
■ Gli interessati a un pensionamento anticipato devono inoltre essere pronti a ricevere dalla cassa pensioni un’aliquota di conversione più bassa. Tale aliquota corrisponde alla percentuale del patrimonio accumulato presso l’istituto di previdenza, che a seguito del pensionamento viene versato annualmente all’assicurato. Inoltre, negli anni successivi al pre-pensionamento l’istituto di previdenza non riceve più versamenti in capitale. Gliott ricorda che vengono meno sia l’interesse che l’interesse composto. Chi va in pensione cinque anni prima dell’età pensionabile ordinaria dovrà fare i conti con una rendita derivante dalla previdenza professionale più bassa del 30% circa. Questo si traduce in riduzioni tra il 5% e il 7% all’anno per la maggior parte delle casse pensioni.
■ Graf fa notare anche che sempre più casse pensioni obbligano i propri assicurati a prelevare il 50% del capitale al momento del pensionamento. Questo, però, è un aspetto che andrebbe chiarito, perché la maggior parte degli assicurati, dopo il pensionamento, desidera ricevere una sorta di «salario» mensile, sotto forma di rendita.
Il pilastro 3a tappa i buchi
■ Come illustra Gliott, alcuni datori di lavoro sostengono i propri collaboratori che optano per il pensionamento anticipato, ad esempio tramite versamenti aggiuntivi nella cassa pensioni o una rendita sostitutiva dell’AVS. Oppure può anche verificarsi che il datore di lavoro versi contributi AVS del collaboratore. Oltre a ciò, alcune casse pensioni offrono ai loro assicurati rendite transitorie, affinché non debbano riscattare anticipatamente l’AVS. Rendite di questo tipo sono garantite fino al raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento; tuttavia, spesso sono i collaboratori a doverle finanziare autonomamente. È inoltre ipotizzabile di andare in pensione gradualmente, ovvero con una progressiva diminuzione del grado di occupazione. In tal caso, le riduzioni finanziarie sono relativamente più limitate.
■ Gli averi accumulati nel pilastro 3a possono essere prelevati fino a cinque anni prima del raggiungimento dell’età di pensionamento. Con tali averi è possibile colmare parzialmente le lacune di reddito createsi in seguito a un pensionamento anticipato. Graf sottolinea l’importanza di una buona pianificazione fiscale in presenza di un riscatto di averi dal pilastro 3a. È consigliabile aprire più conti del pilastro 3a presso differenti banche: se il capitale ivi accumulato viene prelevato in anni diversi, è possibile interrompere la progressione fiscale. Nel frattempo, ammonisce Gliott, occorre tenere in considerazione che dopo un pensionamento anticipato non sono più ammessi versamenti nel pilastro 3a.