Quasi 60 anni dopo, i fratelli Karl-Friedrich e Caroline Scheufele sono a Ginevra, seduti nella sala della sede centrale di Chopard, ormai diventata un colosso internazionale. E raccontano la storia del padre. Da tempo i due hanno preso le redini dell’attività e in veste di co-presidenti dirigono un’impresa che ora conta 2000 collaboratori in tutto il mondo. Caroline è responsabile del settore gioielli, Karl-Friedrich del comparto orologi.
Il fatto che i fratelli conoscano nei minimi dettagli la storia della nascita dell’azienda ha a che vedere con le abitudini della famiglia. Sin da piccoli sono stati coinvolti nell’impresa, quasi come fosse un gioco. Erano presenti quando i partner commerciali venivano invitati a casa, scorrazzavano felici per i lunghi corridoi della manifattura cavalcando a vicenda la poltrona a rotelle del padre e di tanto in tanto potevano persino tenere in mano uno sfavillante diamante. Per gli Scheufele era naturale che sfera domestica e lavorativa si intersecassero.
Quello che allora nessuno poteva sapere era che l’acquisizione di Chopard non segnò soltanto l’inizio della storia della famiglia Scheufele e del marchio ginevrino ma anche, per quanto molto timidamente nelle prime fasi, il preludio di una pianificazione successoria molto ben riuscita.
Gradualmente, infatti, i figli furono investiti di responsabilità. E già in età molto giovane iniziarono ad apportare idee che i genitori, seppur a volte non ne fossero convinti di primo acchito, erano sempre pronti a considerare. A seguire, alcune di queste idee avrebbero fatto la fortuna dell’azienda.