Hayden Briscoe
Head of Fixed Income, Global Emerging Markets and Asia Pacific

I timori relativi alla contrazione del differenziale di rendimento tra Treasury statunitensi e titoli di stato cinesi, i ricorrenti lockdown dovuti al COVID, con effetti restrittivi per l’economia, la crisi del mercato immobiliare aggravata dal boicottaggio dei mutui e le crescenti tensioni geopolitiche hanno indebolito l’interesse degli investitori per le obbligazioni cinesi onshore denominate in yuan (CNY).

Di conseguenza, in una prospettiva di asset allocation, molti investitori hanno scelto di ridurre la loro esposizione complessiva verso la Cina. Secondo i dati di China Central Depository & Clearing Co., a fine giugno gli investimenti esteri nel mercato obbligazionario cinese hanno registrato cinque mesi consecutivi di calo, una netta inversione dopo anni di crescente interesse internazionale e investimenti in questa asset class.

Siamo però convinti che sia importante guardare anche oltre i titoli dei giornali. Sapevate che le obbligazioni cinesi onshore sono l’unico grande mercato obbligazionario ad avere generato un rendimento positivo in valuta locale nei primi sette mesi del 2022 (secondo i dati di Bloomberg Finance L.P.)?

In effetti, le obbligazioni cinesi onshore hanno realizzato la migliore performance da inizio anno e rispetto all’anno precedente, superando gli altri mercati obbligazionari mondiali a fine luglio. La loro bassa volatilità e la ridotta correlazione con le altre principali asset class hanno dimostrato che le obbligazioni cinesi onshore possono essere un efficace elemento di diversificazione del portafoglio e i clienti hanno beneficiato di tali rendimenti.

Per noi, le obbligazioni cinesi continuano a rappresentare un’allocazione standalone strategica in un portafoglio, specialmente per gli investitori in cerca di rendimenti nominali e reali interessanti. Come investitori a lungo termine, consigliamo spesso di guardare oltre l’immediato, gli eventi contingenti e l’umore del mercato per concentrarsi sugli obiettivi di lungo periodo. Questo consiglio è sempre valido, ma crediamo che vi sia uno sviluppo a breve termine che sta creando un vantaggio per le obbligazioni cinesi onshore nel contesto attuale: un drastico calo dei costi di copertura del CNY. Per la prima volta in due anni, a inizio giugno la copertura del cambio CNY/dollaro USA (USD) è diventata positiva in termini netti per gli investitori in dollari, ed era ancora positiva alla fine di luglio.

Un guadagno valutario dalla copertura

Gli investitori internazionali che acquistano obbligazioni estere denominate in valuta estera ricorrono talvolta alla copertura valutaria per ridurre il rischio e l’incertezza legati alle oscillazioni dei cambi, spesso volatili.

Prima del 2018, gli investitori internazionali potevano coprire la propria esposizione in CNY solo attraverso i CNH Deliverable Forward (CNH DF) o i CNY Non-Deliverable Forward (CNY NDF). Il CNH è lo yuan cinese che viene scambiato offshore.

Nel 2018, la Cina ha annunciato l’introduzione dei CNY Deliverable Forward (CNY DF), messi a disposizione degli investitori stranieri come strumento di copertura valutaria a termine, un tipico strumento di copertura plain vanilla comunemente utilizzato in altri mercati obbligazionari sviluppati in tutto il mondo. I costi di copertura per il CNY rispetto alle valute forti sono sensibilmente diminuiti dopo l’annuncio del 2018, e questo è uno dei motivi per cui le obbligazioni cinesi sono state successivamente incluse negli indici globali. Ad oggi, è possibile accedere ai CNY DF tramite il China InterBank Bond Market (CIBM) Direct e i programmi Bond Connect. Nel 2020 i costi di copertura sono scesi a livelli ancora più bassi a causa dei tagli aggressivi ai tassi di interesse da parte della People’s Bank of China (PBOC) all’inizio della pandemia di COVID.

I tassi di copertura valutaria si basano sostanzialmente sulla differenza tra i tassi di interesse a breve termine di due Paesi. Se consideriamo la Cina e gli Stati Uniti, uno dei motivi per cui i costi di copertura oggi sono bassi è che la Federal Reserve sta alzando i tassi di interesse, mentre la PBOC mantiene un orientamento accomodante. Con un dollaro più forte, lo yuan cinese si è deprezzato del 5,8% circa da inizio anno a fine luglio.1 Su base hedged, l’attuale premio a termine USD-CNY offre uno sconto a termine, ovvero un pickup per la copertura (v. grafico seguente), e i costi di copertura favoriscono attualmente chi investe in CNY.

Pickup da copertura a fine luglio utilizzando forward FX USD-CNY (annualizzato)1:

  • 1-mese: 1,05%
  • 3-mesi: 1,06%
  • 6-mesi: 1,06%
  • 12-mesi: 0,86%

Uno sconto sui costi di copertura significa che gli attuali investitori in dollari che effettuano una copertura su investimenti in CNY otterranno un pickup, ovvero un reddito aggiuntivo, dalla copertura utilizzando i contratti a termine in valuta USD-CNY. Attualmente lo sconto è rilevante per gli investitori in dollari, specialmente se confrontato con la media a cinque anni. Prendiamo ad esempio la percentuale a tre mesi di cui sopra: si osserva uno sconto a termine pari a 1,06% (pickup) per la copertura CNY/USD, rispetto alla media a cinque anni dell’1,04% (costo) a fine luglio. In poche parole, invece di pagare un markup per la copertura, gli investitori in dollari attualmente percepiscono un guadagno per la copertura valutaria.

Questo vantaggio è funzione di vari fattori di mercato e non durerà per sempre. Per contro, il CNY si è apprezzato del 2,7% circa nel 2021, conferendo agli investimenti in CNY senza copertura un vantaggio di cambio positivo.1

Costi di copertura CNY/USD, 2017-2022

Più sono negativi i costi di copertura, maggiori sono gli sconti a termine.

à Grafico 1 - Questo grafico mostra i costi di copertura dello yuan cinese rispetto al dollaro USA negli ultimi cinque anni
Fonte: Bloomberg Finance L.P., a fine luglio 2022.

Grafico 1: Il grafico mostra i costi di copertura dello yuan cinese rispetto al dollaro USA negli ultimi cinque anni. Per la prima volta in due anni, a inizio giugno la copertura del cambio CNY/USD è diventata positiva in termini netti per gli investitori in dollari.

Performance superiori rispetto ai peer globali

A prescindere dai bassi costi di copertura, non dimentichiamoci che le obbligazioni cinesi onshore sono andate relativamente bene nei primi sette mesi dell’anno. Il Bloomberg China Aggregate Index, che replica la performance del mercato a reddito fisso denominato in CNY e contiene prevalentemente Treasury e titoli quasi governativi, ha generato un rendimento pari a +2,55% (in valuta locale) in tale periodo. Si tratta di un’ottima performance rispetto agli indici US investment grade, US high yield, EUR investment grade e EUR high yield con un’elevata esposizione corporate, che hanno registrato perdite del 9-19%. Anche gli indici US Aggregate Government-Related e Euro-Aggregate Treasury hanno riportato rendimenti compresi tra -7,7% e -8,6% (in termini di valuta locale). Dati Bloomberg Finance L.P.

La storia è simile sul versante delle obbligazioni sovrane, che rispecchiano la forza delle obbligazioni cinesi e i loro vantaggi come elemento di diversificazione del portafoglio (v. grafico seguente).

Performance YTD delle obbligazioni sovrane a luglio 2022 (in valuta locale)

à Grafico 2 – Questo grafico mostra la performance dei diversi mercati obbligazionari sovrani da inizio anno.
Fonte: Bloomberg Finance L.P., a fine luglio 2022. Cina: Bloomberg China Treasury Total Return Index, USA: Bloomberg US Treasury Total Return Index, Germania: Bloomberg Euro-Aggregate Treasury Germany Total Return Index, UK: Bloomberg Sterling Gilts Total Return Index, Svizzera: Bloomberg Swiss Franc Aggregate Treasuries Total Return Index.

I rendimenti passati non sono indicativi di risultati futuri.

Grafico 2: Il grafico mostra la performance di diversi mercati delle obbligazioni sovrane da inizio anno. Le obbligazioni cinesi onshore hanno sovraperformato i peer globali nei primi sette mesi dell’anno.

Riportando l’attenzione sul lungo termine, ravvisiamo numerosi elementi che rendono interessanti le obbligazioni cinesi per gli investitori globali.

Dopo avere registrato, nel secondo trimestre, la peggiore crescita economica trimestrale dal 2020, la Cina ha intensificato il sostegno fiscale e monetario nel tentativo di raggiungere il suo obiettivo di crescita annuale, pur riconoscendo di recente che quest’anno sarà un compito veramente arduo. All’orizzonte si prospetta una ripresa trainata dagli stimoli che, quando accelererà, avrà conseguenze su materie prime, tassi, crescita e mercati valutari in tutto il mondo. Tuttavia, oggi c’è una netta carenza di domanda per la nuova offerta di credito, poiché la fiducia interna risulta gravemente intaccata e gli stimoli del governo sono quindi rimasti intrappolati nei mercati finanziari, come dimostrano i tassi repo overnight o i cash rate attorno all’1%, quando a nostro parere dovrebbero essere più vicini al 2,5% in media.

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario domestico, i maggiori investitori sono le banche nazionali (60-70%), che continuano a sfruttare le eccessive battute d’arresto per riacquistare obbligazioni. In una prospettiva monetaria, crediamo che questo contesto macro estremamente debole renda più probabile un taglio dei tassi da parte della PBOC, anziché un aumento, con poche possibilità di un cambio di rotta forse fino alla fine del 2023. Questo è in netto contrasto con la maggior parte delle altre economie, che stanno alzando i tassi e invertendo le misure eccessive di allentamento quantitativo per contrastare i timori relativi all'aumento dell’inflazione.

Anche se le politiche monetarie divergenti tra la Cina e gli altri mercati sviluppati hanno ridotto l’ampio differenziale di rendimento, la Cina non risente dell’inflazione elevata come gli Stati Uniti e l’Europa, e le obbligazioni cinesi onshore continuano a offrire elevati rendimenti nominali e reali. Ci aspettiamo che l’inflazione cinese rimanga attorno al 3% fino alla fine dell’anno. Rispetto ad altre grandi economie che devono affrontare un’inflazione complessiva dei prezzi al consumo (CPI) del 6-10%, in Cina la situazione appare tranquilla in termini di rischi di inflazione. Poiché il mondo è in cerca di rendimenti nominali e reali sicuri, anziché di esposizioni con elevati rischi di inflazione, riteniamo che l’appetito degli investitori tornerà a farsi sentire in futuro.

Consideriamo inoltre incoraggianti alcuni piani annunciati o lasciati trapelare di recente dal governo. Gli sforzi per favorire un’ulteriore apertura del mercato obbligazionario onshore includono la riduzione delle commissioni di negoziazione, lo snellimento del processo per l’apertura dei conti e la semplificazione dell’accesso al mercato obbligazionario primario attraverso sottoscrizioni transfrontaliere. Questi passi evidenziano il forte impegno del governo cinese a portare avanti l’apertura dei propri mercati dei capitali, incoraggiando in tal modo maggiori investimenti globali nei mercati azionari e obbligazionari. L’obiettivo a più lungo termine di Pechino è incoraggiare gli altri Paesi ad adottare più diffusamente il CNY per gli scambi di materie prime e beni, riducendo quindi la loro dipendenza dal dollaro USA come principale valuta di regolamento.

In conclusione, invitiamo gli investitori a considerare la possibilità di diversificare la propria allocazione obbligazionaria con le obbligazioni cinesi onshore. Questi titoli presentano attualmente una correlazione negativa con i maggiori asset di rischio (azioni e credito), offrendo al contempo una bassa volatilità e un reddito nominale e reale, caratteristiche che consideriamo di natura più strategica rispetto a una semplice allocazione tattica. Inoltre, nel quadro attuale le obbligazioni cinesi onshore risultano particolarmente interessanti dal punto di vista degli investitori esteri, che hanno l’opportunità di generare rendimenti incrementali semplicemente coprendo l’esposizione valutaria.

Come investire nel mercato cinese?

Potrebbe interessarti anche

Contattaci

Compila il modulo di richiesta e lascia i tuoi dati per essere ricontattato.

Presentazione del nostro team di leadership

Incontra i membri del team responsabile della direzione strategica di UBS Asset Management.

Trova i nostri uffici

Siamo più vicini di quanto pensi, scoprilo qui