L’aliquota di conversione: il fattore scatenante
L’aliquota di conversione: il fattore scatenante
Cosa successe dopo quell’incontro? Carlo Bernasconi, che allora guadagnava 150 000 franchi l’anno e stava già pianificando il pensionamento ordinario, si mise per la prima volta a leggere con maggiore attenzione il regolamento e la corrispondenza della cassa pensioni del suo datore di lavoro. Ne rimase sorpreso: il suo istituto di previdenza gli annunciava un’ulteriore e non indifferente riduzione dell’aliquota di conversione per fine anno.
Per gli averi depositati da Carlo nella cassa pensioni, pari a 800 000 franchi, tale modifica del regolamento avrebbe avuto conseguenze significative. Oltre alla cassa pensioni, Carlo e Marlies possedevano un immobile ad uso proprio del valore di 1,2 milioni di franchi, gravato da un’ipoteca di 500 000 franchi, e un patrimonio liquido di 600 000 franchi. Inoltre sui conti del pilastro 3a c’erano altri 100 000 franchi. Carlo non esitò a lungo: dopo un primo colloquio con Diana De Luca Ferrari, esperta UBS in materia di previdenza, prese seriamente in considerazione l’idea di anticipare il pensionamento, e dopo un altro colloquio - in cui lei gli illustrò le possibilità consentite dalla sua situazione finanziaria - passò all’azione. Per Carlo Bernasconi questo implicava il termine del suo rapporto di lavoro da lì a sei mesi, anche per poter sfruttare a suo vantaggio il vigente regolamento della sua cassa pensioni.
Esistono alternative al pensionamento anticipato
Esistono alternative al pensionamento anticipato
«Oltre al pensionamento anticipato altre scelte, sempre più comuni, sono il pensionamento parziale e la riduzione dell’orario di lavoro, le cui ripercussioni finanziarie sono meno incisive. Per poter essere messe in pratica, tuttavia, entrambe richiedono l’accordo del datore di lavoro» fa notare l’esperta. È inoltre opportuno ricordare che gli ultimi dieci anni prima del pensionamento sono quelli in cui datori di lavoro e dipendenti versano alla cassa pensioni i contributi più consistenti, che in media vanno a costituire circa un terzo di tutto l’avere della cassa pensioni. A conti fatti, ciò significa che nel proprio secondo pilastro potrebbe venire a mancare il controvalore di fino a sei salari annui. La pratica insegna che solitamente un anno di pensionamento anticipato arriva a costare circa quanto un anno di salario. Questo importo comprende i mancati contributi nella cassa pensioni, la perdita degli interessi composti fino al pensionamento ordinario e l’aliquota di conversione inferiore, che genera una rendita vitalizia più bassa. Allo stesso tempo, bisogna continuare a versare contributi AVS fino al pensionamento ordinario. Nel caso dei coniugi Bernasconi il contributo AVS per soggetti senza attività lucrativa ammontava per entrambi a circa 6 000 franchi all’anno.
«In caso di pensionamento anticipato, l’AVS rappresenta un fattore di costo da non sottovalutare nonché un punto importante di qualsiasi piano previdenziale» sottolinea Diana De Luca Ferrari. Carlo Bernasconi tuttavia non si lasciò impressionare dai costi del suo pensionamento anticipato, perché avrebbe finalmente potuto vivere la vita che aveva a lungo desiderato, libero dalla pressione del lavoro. Dal canto suo, Marlies insisteva affinché il marito limitasse il prelievo di capitale dalla propria cassa pensioni a 400.000 franchi, poiché per lei era essenziale avere la certezza di un certo tenore vita natural durante. Oltre al pensiero della moglie, a convincere Carlo fu anche il collaudato modello di gestione patrimoniale (v. grafico). La sostanza dei Bernasconi, pari a 1,1 milioni di franchi – costituita dal prelievo di capitale parziale dalla cassa pensioni, dal patrimonio liquido e dagli averi sui conti del pilastro 3a – venne ripartita in tre patrimoni, ciascuno con obiettivi diversi.
Il primo deposito conteneva solo mezzi liquidi, che sarebbero serviti a coprire le lacune di reddito a breve termine a seguito, tra l’altro, del pensionamento anticipato e includeva anche una “riserva di sicurezza”. Il secondo patrimonio serviva da un lato a coprire le eccedenze di spesa sul lungo termine, garantendo così la sussistenza in modo duraturo e dall’altro a realizzare i propri obiettivi negli anni a venire. Infine, nel terzo deposito erano depositati altri 100 000 franchi, di cui i coniugi Bernasconi non avevano bisogno al momento e che - a tempo debito - desideravano lasciare in eredità ai loro due figli.
«Il tempo è un bene prezioso e inestimabile. Ciò spiega come mai acquistare del tempo libero è un’operazione piuttosto costosa. Come per ogni acquisto importante è consigliabile pianificare per tempo, per non farsi trovare impreparati» commenta l’esperta UBS Diana De Luca Ferrari. Una pianificazione a 360 gradi della propria previdenza ha permesso ai Bernasconi di anticipare il proprio pensionamento e di godersi la vita liberi da preoccupazioni finanziarie. Un sogno diventato realtà.
Le domande importanti
Le domande importanti
Chiunque voglia valutare la possibilità di un pensionamento anticipato, un pensionamento parziale o la riduzione del tasso di occupazione dovrebbe rispondere a queste domande:
- Cosa ne pensa il coniuge/il partnerdi vita dei progetti e dei desideri futuri?
- A partire da quale età viene concesso un pensionamento anticipato dall’istituto di previdenza? Le entrate saranno sufficienti?
- Il datore di lavoro e il regolamento della cassa pensione permettono, come alternativa, il pensionamento parziale o la riduzione del tasso di occupazione e quali sono le relative conseguenze finanziarie?
- In caso di pensionamento parziale è consigliabile effettuare degli acquisti nella cassa pensione al fine di incrementare il livello della rendita?
- Percepire la rendita in anticipo può essere un’opzione praticabile oppure sono più indicate altre soluzioni alternative quali il prelievo anticipato dai pilastri 3a?
Pianificazione UBS
Pianificazione UBS
Con l’avvicinarsi del pensionamento si pongono numerose domande finanziarie. Nella fase di pianificazione tre elementi sono particolarmente importanti:
- Fare trasparenza sulla situazione previdenziale finanziaria e sulle esigenze individuali per il pensionamento.
- Elaborare un piano finanziario per ottimizzare gli averi previdenziali, ad esempio tramite riscatto nella cassa pensione, scaglionamento e scelta tra rendita e capitale.
- Elaborare una strategia di investimento individuale per gli averi previdenziali versati.
È molto importante anche attenersi al piano a verificarlo regolarmente. In tal modo, è possibile eseguire per tempo gli eventuali adattamenti necessari. UBS vanta una lunga esperienza nella pianificazione previdenziale e offre una consulenza accurata e competente.
Questo articolo è stato scritto da NZZ Content Solutions per conto di UBS.