Le domande principali
Previsioni per le asset class
Previsioni economiche
Il 2023 in rassegna
Il 2023 in rassegna
Crescita
Avevamo previsto una decelerazione economica nel 2023. La crescita è rallentata, ma meno di quanto pensavamo. Le economie avanzate dovrebbero registrare un’espansione dell’1,7% nel 2023, rispetto alla nostra stima dello 0,4% (e al 2,4% del 2022), e quelle emergenti del 4,3%, rispetto alla nostra stima del 3,5% (e al 4,1% del 2022).
Inflazione
Ci aspettavamo un calo dell’inflazione nel 2023, che si è verificato, ma in misura inferiore alle nostre attese. L’inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti dovrebbe chiudere l’anno al 3,7%, rispetto alle nostre attese del 3,6%.
Tassi d’interesse
Pensavamo che le banche centrali avrebbero iniziato a tagliare i tassi d’interesse entro la fine del 2023. La fine del ciclo restrittivo è ormai arrivata o è molto vicina, ma finora la tensione del mercato del lavoro ha impedito di allentare la politica monetaria. Ora ci aspettiamo che i primi tagli dei tassi vengano effettuati a fine primavera o inizio estate 2024.
Obbligazioni
La crescita economica e i mercati del lavoro più resilienti del previsto hanno permesso ai rendimenti obbligazionari di continuare a salire, contrariamente alle nostre attese. Avevamo pronosticato un calo dei rendimenti dei Treasury a 10 anni dal 3,9% nel 2022 al 3% nel 2023. Nel momento in cui scriviamo si attestano al 4,6%.
Azioni
All’inizio del 2023 avevamo una posizione neutrale sull’azionario. L’inatteso rally trainato da pochi titoli dell’intelligenza artificiale ha sostenuto gli indici azionari più ampi nel corso dell’anno. Nel momento in cui scriviamo, l’S&P 500 ha guadagnato il 10,5%, lo Stoxx 600 il 3,3% e l’MSCI Emerging Markets l’1,8% negli ultimi 12 mesi.
Valute
Il dollaro si appresta a chiudere il 2023 su livelli leggermente più bassi rispetto a inizio anno contro euro, sterlina e franco svizzero. Su base annuale si è mosso in linea con le nostre attese, ma si è indebolito meno del previsto. Non ci aspettavamo una debolezza prolungata dello yen, dovuta alla politica monetaria ancora accomodante della Bank of Japan.
Materie prime
L’oro ha battuto le nostre stime, in quanto gli investi-tori hanno cercato protezione contro i rischi geo-politici nonostante gli elevati tassi d’interesse. Le quotazioni petrolifere sono state invece infe-riori alle nostre attese, anche se gli inter-venti dell’OPEC+ per ridurre l’offerta hanno spinto i prezzi appena sotto la soglia di 100 dollari il barile nel terzo trimestre.
Altri capitoli
Altri capitoli
Questo rapporto è stato redatto da UBS AG, UBS AG London Branch, UBS Switzerland AG, UBS Financial Services Inc. (UBS FS), UBS AG Singapore Branch, UBS AG Hong Kong Branch e UBS SuMi TRUST Wealth Management Co., Ltd