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Il sistema previdenziale svizzero in sintesi
Che cos’è il principio dei 3 pilastri della previdenza per la vecchiaia svizzera? Scoprite i singoli pilastri, i loro contenuti e le loro forme.
Contenuto:
La previdenza per la vecchiaia in Svizzera è costituita da tre pilastri. L’obiettivo è consentire alle persone in età pensionabile di mantenere un tenore di vita ragionevole, proteggendosi al contempo da alcuni rischi della vita.
Il principio della protezione a più livelli fa parte della Costituzione federale svizzera. L’articolo 111 recita: «La Confederazione provvede affinché sia l’assicurazione federale vecchiaia, superstiti e invalidità sia la previdenza professionale possano adempiere durevolmente la loro funzione». L’obiettivo è garantire una protezione finanziaria in caso di decesso, invalidità e durante la vecchiaia.
Oltre alla previdenza statale, il 1° pilastro, ci sono la previdenza professionale – 2° pilastro – e la previdenza individuale – 3° pilastro. Tutti e tre si completano a vicenda e hanno la funzione di rendere stabile il sistema previdenziale. A livello internazionale, il sistema svizzero si distingue per l’equilibrio dei tre pilastri e la rigida divisione dei compiti tra Stato e attori privati. Un’altra peculiarità è l’obbligo di affiliazione al 2° pilastro: in altri Paesi, la previdenza professionale spesso non è obbligatoria, bensì volontaria.
Nel confronto sul piano internazionale, il sistema previdenziale svizzero è considerato superiore alla media in termini di redditività, sostenibilità e affidabilità. Nella classifica di questi tre criteri di valutazione del «Mercer CFA Institute Global Pension Index» per il 2023, la Svizzera si è classificata all’11° posto su 47 Paesi.
1° pilastro: previdenza statale | 1° pilastro: previdenza statale | 2° pilastro: previdenza professionale | 2° pilastro: previdenza professionale | 3° pilastro: previdenza privata | 3° pilastro: previdenza privata |
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1° pilastro: previdenza statale | AVS: assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti AI: assicurazione di invalidità PC: prestazioni complementari IPG: indennità per perdita di guadagno | 2° pilastro: previdenza professionale | LPP: previdenza professionale, superstiti e invalidità LAINF: assicurazione contro gli infortuni | 3° pilastro: previdenza privata | Pilastro 3a: previdenza vincolata Pilastro 3b: previdenza libera |
1° pilastro: previdenza statale | Salvaguardia delle condizioni d’esistenza | 2° pilastro: previdenza professionale | Garanzia del tenore di vita abituale | 3° pilastro: previdenza privata | Fabbisogno supplementare |
1° pilastro: previdenza statale | Obbligatorio | 2° pilastro: previdenza professionale | Obbligatorio e volontario | 3° pilastro: previdenza privata | Volontario |
1° pilastro: previdenza statale | Responsabilità dello Stato | 2° pilastro: previdenza professionale | Responsabilità del datore di lavoro | 3° pilastro: previdenza privata | Responsabilità individuale |
L’AVS è la parte più importante del 1° pilastro della protezione sociale. Protegge le persone durante la vecchiaia e in caso di decesso. Paga rendite di vecchiaia, per vedove e vedovi nonché orfane e orfani. Se il reddito acquisito sotto forma di rendita non è sufficiente a coprire il livello minimo di sussistenza, le prestazioni complementari colmano la lacuna.
In caso di invalidità, le persone interessate ricevono le prestazioni dell’assicurazione di invalidità (AI) in base al grado di invalidità. Non solo l’AVS, l’AI e le PC, ma anche gli indennizzi previsti dall’indennità per perdita di guadagno (IPG) possono essere considerati prestazioni del 1° pilastro. Le ricevono, ad esempio, le persone in servizio militare e civile così come in congedo di maternità, paternità, adozione e assistenza ai familiari.
La previdenza statale si basa sul cosiddetto sistema a ripartizione: i contributi delle persone assicurate attive vanno a beneficio di chi è in pensione. La prossima generazione sarà quindi responsabile dei contributi di vecchiaia delle persone che oggi sono tenute al contributo.
Attualmente c’è una persona pensionata ogni quattro persone che esercitano un’attività lucrativa.
Poiché non viene risparmiato alcun capitale, l’andamento dei tassi d’interesse gioca un ruolo subordinato per l'AVS. Anzi, il 1° pilastro dipende dallo sviluppo dell’economia e della popolazione. Più persone esercitano un’attività lucrativa, più elevate sono la somma dei salari e le entrate da contributi. Al contrario, i contributi scarseggiano se la disoccupazione è più elevata.
A causa di fattori demografici, il numero di persone pensionate cresce più rapidamente del numero di persone che esercitano un’attività lucrativa. Attualmente c’è una persona pensionata ogni quattro persone che esercitano un’attività lucrativa. Tra circa 30 anni, il rapporto sarà solo di una a due. Questo comporta uno squilibrio tra entrate e uscite dell’AVS. Circa un quarto del budget non è coperto da contributi, ma da fondi federali, dall’IVA e dalle tasse sulle case da gioco.
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Chi vive o lavora in Svizzera versa all’AVS fino al raggiungimento dell’età di riferimento. I contributi e le prestazioni sono disciplinati dalla legge. Con la riforma AVS 21 entrata in vigore all’inizio del 2024, l’età di riferimento per il prelievo della rendita delle donne sarà gradualmente aumentata dai 64 ai 65 anni. Il prelievo della rendita può essere percepito in anticipo con una riduzione di al massimo due anni o differito per un massimo di cinque anni, il che comporta un aumento.
L’importo della rendita viene calcolato in base al reddito medio annuo e al numero di anni di contributi. Una rendita completa senza detrazioni viene corrisposta a chi ha versato i contributi AVS ogni anno senza interruzioni dall’età di 20 anni fino all’età di riferimento.
Tutte le persone che vivono o lavorano in Svizzera sono assicurate obbligatoriamente dall’AVS al più tardi a partire dal 21° anno di età. Le persone che lavorano all’età di 18 anni sono già sottoposte all’assicurazione obbligatoria. Dopo il raggiungimento dell’età di riferimento, i contributi AVS devono essere versati se si continua a lavorare con una franchigia di 1400 franchi al mese. A questa franchigia si può rinunciare nell’ambito dell’AVS 21.
L’importo del contributo per le lavoratrici e i lavoratori e si basa sul salario mensile e ammonta all’8,7% per l’AVS, all’1,4% per l’AI e allo 0,5% per l’IPG. Questo 10,6% è a carico per metà della persona assicurata e per metà del datore di lavoro e viene detratto direttamente dal salario.
Le persone che svolgono un’attività indipendente con un reddito annuo pari o superiore a 58 800 franchi pagano un totale del 10% come contributo e lo sostengono interamente da sole. Al di sotto di questa soglia di reddito si applicano tassi di contribuzione più bassi.
Le persone assicurate che non esercitano un’attività lucrativa pagano un contributo annuo che varia da almeno 514 fino a un massimo di 25 700 franchi, a seconda del patrimonio e del reddito annuo acquisito sotto forma di rendita.
Chi va in pensione dopo un periodo di contributo completo di 44 anni riceve un importo compreso tra la rendita minima mensile di 1260 franchi e la rendita massima di 2520 franchi. Per le coppie sposate, l’importo cumulativo non supera il 150% della rendita massima, ossia al massimo 3780 franchi. Di norma la rendita viene adeguata ogni due anni in base all’andamento dei salari e dei prezzi.
Le lacune contributive si verificano, ad esempio, se avete studiato o vissuto all’estero. Per ogni anno di contribuzione mancante, la rendita si riduce di circa il 2,3%. I contributi mancanti, almeno per gli ultimi cinque anni, si possono versare successivamente. Le lacune contributive più lontane nel tempo possono essere colmate solo se lavoravate e pagavate i contributi all’AVS già all’età di 18-20 anni (anni di gioventù) e, in determinate circostanze, se continuate a lavorare oltre l’età di riferimento.
Il 2° pilastro è costituito dalla previdenza professionale, nota anche come cassa pensione o LPP, e dall’assicurazione contro gli infortuni (LAINF). Insieme al 1° pilastro, il 2 pilastro durante la vecchiaia dovrebbe sostituire il 60-70% dell’ultimo reddito e pertanto consentire di mantenere il tenore di vita abituale.
Le casse pensione investono il capitale versato, ad esempio in azioni, obbligazioni o immobili. Utilizzano gli averi e i loro proventi per finanziare prestazioni quali rendite di vecchiaia, di invalidità e superstiti o prelievi sotto forma di capitale. Potete ottenere il versamento anticipato del capitale risparmiato se desiderate emigrare, avviare un’attività indipendente o acquistare un immobile.
L’importo del contributo LPP dipende dall’età, dal salario e dal piano di previdenza del datore di lavoro. Più anziani sono i collaboratori e le collaboratrici, più elevato è il loro tasso di contribuzione. Almeno metà del contributo è a carico del datore di lavoro. Le componenti del salario superiori a 90 720 franchi non sono soggette all’assicurazione obbligatoria. Alcune aziende offrono ai propri collaboratori e collaboratrici anche prestazioni per salari più alti presso la cassa pensione, il che porta ad averi sovraobbligatori. In queste casse pensione, i riscatti volontari sono spesso conteggiati come averi sovraobbligatori.
Chi è assicurato presso l’AVS e percepisce un reddito minimo di 22 680 franchi all’anno nell’ambito di un rapporto di lavoro (aggiornamento al 2025), è assicurato obbligatoriamente a partire dal 17° anno per le prestazioni di rischio in caso di decesso e invalidità. I contributi di risparmio per la vecchiaia devono essere versati al più tardi all’età di 25 anni.
È possibile concludere un’assicurazione volontaria se il reddito è inferiore al reddito minimo, se siete lavoratrici o lavoratori indipendenti o se siete in un rapporto di lavoro per un massimo di tre mesi.
Ogni persona che lavora in Svizzera è assicurata obbligatoriamente attraverso il datore di lavoro ai sensi della LAINF. È volontaria per le lavoratrici e i lavoratori indipendenti. Chi non esercita un’attività lucrativa deve assicurarsi con la cassa malati contro il rischio di infortuni.
L’assicurazione contro gli infortuni protegge le lavoratrici e i lavoratori dalle conseguenze economiche e sanitarie di infortuni o di malattie professionali. Esiste il diritto a diverse prestazioni e remunerazioni. Deve consentire un trattamento adeguato e coprire i costi per i mezzi ausiliari o il trasporto di soccorso. Inoltre, paga un’indennità salariale in caso di incapacità al lavoro di breve durata, nonché rendite di invalidità e superstiti.
Sono esenti dall’obbligo di assicurazione presso la cassa pensione:
Il 3° pilastro è utilizzato per la previdenza individuale libera per la vecchiaia. Potete usarlo per colmare potenziali lacune previdenziali o per accumulare capitale per una proprietà abitativa o per il lavoro indipendente. Nel 2020, circa la metà della popolazione che esercitava un’attività lucrativa utilizzava soluzioni previdenziali del 3° pilastro.
Le soluzioni previdenziali vincolate del pilastro 3a sono disciplinate dalla legge e offrono vantaggi fiscali. I prodotti del pilastro 3b sono diversi: il loro obiettivo di risparmio è flessibile perché non è legato al pensionamento. Il premio non è deducibile dalle imposte, la polizza è già tassata come patrimonio durante la durata e il pagamento del capitale è esente da imposte, a condizione che la polizza sia utilizzata per la previdenza.
Aprite il vostro pilastro 3a tramite l'app Mobile Banking e decidete personalmente l'importo del versamento. Ciò vi permette di risparmiare sulle imposte e al contempo investire il vostro patrimonio previdenziale in modo intelligente. È semplicissimo.
L’eventuale utilità della previdenza del 3° pilastro dipende dalla vostra situazione di vita e dalla previdenza già pagata.
Verificate: quanto è grande il divario tra il vostro reddito attuale e la vostra rendita futura? Qui potete calcolare a quanto potrebbe ammontare questa lacuna previdenziale.
Chi è imponibile, esercita un’attività lucrativa e dispone di un reddito lavorativo soggetto ai contributi AVS può versare nel pilastro 3a. È possibile a partire dai 18 anni e, se si continua a esercitare un’attività lucrativa, fino a cinque anni dopo il raggiungimento dell’età di riferimento.
L’importo massimo annuo del pilastro 3a che può essere dedotto dal reddito imponibile per le persone con una cassa pensione è di 7258 franchi (aggiornamento al 2025). Chi non ha una cassa pensione può versare fino al 20% del proprio reddito netto o un massimo di 36 288 franchi in contributi fiscalmente agevolati (aggiornamento al 2025). Qui potete calcolare i vostri risparmi fiscali, che dipendono dallo stato civile, dal luogo di domicilio e dal reddito imponibile.
Gli averi del pilastro 3a sono generalmente versati al raggiungimento dell’età di riferimento dell’AVS, ma possono essere richiesti in qualsiasi momento a partire da cinque anni prima dell’età di riferimento dell’AVS . Se acquistate un immobile a uso proprio, avviate un’attività indipendente o emigrate, potete ritirare anticipatamente il capitale risparmiato.
Il sistema dei tre pilastri si è dimostrato valido perché garantisce un equilibrio tra previdenza statale, professionale e individuale. Dovete agire attivamente affinché questo principio possa garantire con successo anche la vostra previdenza per la vecchiaia. Per colmare una lacuna previdenziale con gli sgravi fiscali, è necessario riconoscerla tempestivamente. Vi sosteniamo con una consulenza personalizzata.
Tuttavia, in molti casi le disposizioni di legge non sono sufficienti a garantire una pensione sicura e ben assicurata e una protezione affidabile contro i rischi della vita. L’impegno privato è quindi spesso l’opzione migliore per una previdenza adatta alla vostra situazione personale.
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