19 gennaio 2024: le prospettive di investimento sono state riviste. Per valutazioni aggiornate, contattate il vostro consulente. 

Un aggiornamento di queste prospettive (disponibile in inglese) è stato pubblicato l'8 gennaio 2024. Potete trovarlo qui

Sfruttare la crescita attraverso i private markets
capture growth with private markets icon

L’avvento di un mondo nuovo richiederà ingenti investimenti nella sanità, nella digitalizzazione e nell’energia, ma gli stanziamenti dei governi a favore dell’innovazione saranno limitati dagli elevati livelli di debito pubblico. I gestori di fondi dei private markets, esperti nella raccolta di capitale azionario o di debito per le società in diverse fasi del loro ciclo di vita, possono svolgere un ruolo determinante. I mercati privati offrono un potenziale di rendimento interessante e un accesso differenziato all’economia reale a fronte di una liquidità ridotta.

Private markets: fonte di accesso

Diventa sempre più difficile ottenere un’esposizione ad aziende innovative in rapida crescita tra-mite azioni quotate, perché il numero di società che debuttano in borsa continua a diminuire. Sempre più imprese decidono di rimanere private, rinviano la quotazione o vi rinunciano del tutto, una tendenza che non ci sembra destinata a invertirsi nel prossimo decennio. Una dinamica simile è in atto anche nel comparto obbligazionario, dove la quota di mercato degli emittenti tradizionali sta diminuendo a favore del private debt, soprattutto nel segmento delle piccole e medie imprese.

Private equity

Buyout di società value e di medie dimensioni. Tra le società di medie dimensioni, i multipli d’ingresso per le acquisizioni in base al rapporto tra valore d’impresa e margine operativo lordo (EV/EBITDA) sono scesi a 10,3x, da 12,8x nei 12 mesi passati. Le strategie basate su acquisizioni add-on si confermano un valido strumento per compensare le pressioni legate alla crescita e ai tassi d’interesse, dato che possono sfruttare i divari valutativi, promuovere le efficienze e far accelerare la crescita. Anche i volumi degli scorpori (carve-out) e delle dismissioni dovrebbero aumentare ulteriormente a fronte del rallentamento economico e della cessione di attività non «core» o in sottoperformance a prezzi potenzialmente convenienti.

Mercato secondario. Dato che molti investitori cercano ancora di generare liquidità, continuano a sembrarci appetibili i gestori del mercato secondario specializzati nell’acquisizione di quote di fon-di esistenti o di società di portafoglio che generano o stanno per generare flussi di cassa. Gli sconti sono ancora superiori alla media storica (16% rispetto al NAV a giugno), gli spread denaro/lettera si sono ridotti e le transazioni sono in aumento.

Crescita tematica. Per gli investitori che vogliono sfruttare i trend strutturali di lungo periodo legati a software, sanità, istruzione e soluzioni climatiche, i fondi di private equity a crescita tematica rap-presentano un’opportunità d’ingresso grazie al calo dei prezzi.

Private credit

Il private credit va incontro ad alcune sfide a breve termine, ma ci sembra ancora offrire opportunità strutturali. I prestiti esistenti potrebbero finire sotto pressione dato che gli indici di copertura degli interessi si sono deteriorati e le insolvenze potrebbero aumentare, soprattutto alla luce degli effetti ritardati dei rialzi dei tassi d’interesse sull’economia. Ma i finanziatori privati possono stabilire termini più vantaggiosi sui nuovi prestiti e negoziare clausole di protezione più robuste, come covenant più rigidi, livelli medi inferiori e maggiori contributi di capitale azionario. Agli attuali livelli, i rendimenti dei prestiti privati sono vicini al 12% su base priva di leva e offrono un buon premio di rendimento rispetto all’high yield e ai leveraged loan, che dovrebbe compensare le potenziali perdite su crediti. Consigliamo di puntare sui gestori esperti con politiche di sottoscrizione prudenti. Anche i gestori abili nelle ristrutturazioni aziendali o nell’assunzione di quote di proprietà possono risultare favoriti in questo contesto.

Asset reali

Nell’area delle infrastrutture, lo sviluppo di nuovi beni e l’aggiornamento di quelli esistenti è essenziale per diversi trend strutturali, come digitalizzazione, decarbonizzazione e deglobalizzazione. I governi di tutto il mondo stanno cercando di promuovere l’espansione della capacità (in particolare nelle energie rinnovabili) e al tempo stesso di ottimizzare gli aspetti economici e la competitività dei progetti attuali e futuri. Oltre a rappresentare un’opportunità tematica, i beni infrastrutturali hanno caratteristiche uniche (elevate barriere all’ingresso, inelasticità della domanda e flussi di cassa stabili indicizzati all’inflazione) che possono rappresentare una fonte strategica di apprezzamento del capitale e generazione di reddito nei portafogli multi-asset.

Prima di investire è importante valutare i rischi insiti nei private markets, tra cui l’illiquidità, i lunghi periodi di lock-up, la leva e l’eccessiva concentrazione


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Gli scenari, le domande principali e le previsioni del CIO per il 2024, con la rassegna del 2023.

Capitolo 2 Il prossimo decennio

Le cinque «d», gli scenari e le domande principali per il futuro, con le nostre previsioni per le asset class.

Capitolo 4 Ripristinare l’equilibrio

Come proteggere e far crescere il patrimonio l’anno che verrà e il prossimo decennio.

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Questo rapporto è stato redatto da UBS AG, UBS AG London Branch, UBS Switzerland AG, UBS Financial Services Inc. (UBS FS), UBS AG Singapore Branch, UBS AG Hong Kong Branch e UBS SuMi TRUST Wealth Management Co., Ltd