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Si può ancora risparmiare? Sì, con disciplina, tanta pazienza – e intelligenza. Ecco alcuni consigli.
I suoi fantastiliardi sono una leggenda. Ma non è così facile diventare ricchi tanto quanto Paperon de’ Paperoni. Se prima gli investimenti solidi fruttavano interessi senza rischi, oggi sono invece un rischio privo di interessi. Ma allora come risparmiare?
Altro che affari!
Innanzitutto vale la regola: «Se hai fretta, vai piano.» Questo significa evitare speculazioni che promettono presunti «rendimenti sicuri e veloci». Tutti i rendimenti sono correlati a rischi. È altrettanto importante rafforzare la consapevolezza dei propri bisogni – dal guardaroba invernale alle assicurazioni, fino all’abbonamento per il cellulare. Cosa mi serve realmente? Che cosa mi piacerà ancora domani? Chi lo scopre non si lascia sedurre dalle tendenze. Invece di allenarsi controvoglia alla rinuncia, significa volersi liberare volentieri del superfluo.
Disciplina grazie agli ordini permanenti
Tuttavia la volontà di risparmiare viene presto trascurata. Le persone intelligenti raggirano il problema ponendosi limiti: attivano degli ordini permanenti. È ad esempio raccomandabile mettere da parte su conti separati, direttamente dal conto del salario, delle somme da riservare alle imposte, all’ammortamento delle ipoteche e al risparmio. Se possibile è comunque consigliabile lasciare sul conto privato da due a tre mensilità, come riserva per gli imprevisti.
Borsa al posto del conto bancario
Dove mettere i risparmi? Se guardiamo al passato troviamo la direzione giusta: un portfolio diversificato si è sempre rivelato positivo nel corso di un decennio. Un conto Fondi dovrebbe avere senso a lungo termine. È flessibile come un conto normale, ma investe in fondi che generano chance di rendimento aggiuntive in borsa, con rischi corrispondenti. È pratico pagare regolarmente con ordini permanenti. Ad esempio 250 franchi al mese. Se la quotazione azionaria è elevata, la somma è sufficiente per meno titoli. Se il corso crolla, ce ne sono automaticamente di più. Pertanto, i prezzi d’acquisto sono mediamente più convenienti.
Previdenza al posto della fiducia
Molti pensano: «Mi occupo della previdenza.» Circa un terzo si affida solo all’AVS e alla cassa pensioni. Peccato! Le regole del gioco potrebbero cambiare in base alla necessità di riforma. Inoltre, il pilastro 3a della previdenza volontaria è adatto ai risparmi. Chi svolge un’attività lucrativa può versare nella cassa pensioni un massimo di 6826 franchi per il 2019. Ne vale già la pena, perché i versamenti sono deducibili dall’imponibile. Chi effettua il pagamento già a inizio anno beneficia del tasso d’interesse preferenziale per tutto l’anno.
Stato e imposte
Un’altra chance per un «rendimento» è con le casse pensioni. I riscatti volontari sono deducibili dalle imposte. Il certificato della cassa pensioni viene di solito inviato a casa nel mese di marzo, con riportato l’eventuale potenziale di riscatto. Prima di affidare alla cassa denaro aggiuntivo, si dovrebbe verificarne la solidità (grado di copertura). Chi ripartisce i riscatti su più anni interrompe regolarmente la progressione fiscale. Anche le ristrutturazioni di immobili ai fini del mantenimento del valore sono fiscalmente deducibili. La ripartizione su due anni rappresenta anche qui un vantaggio.
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