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Grazie all'intelligenza umana e artificiale l'UBS Card Center riesce ad arginare le truffe con le carte di credito.
Dal suo terminale dotato di due grandi schermi Anna Bettoni, responsabile del team impegnato nella lotta antifrode 24 ore su 24 presso l'UBS Card Center, monitora con estrema attenzione le transazioni delle carte di credito di tutti i clienti UBS. I dati scorrono a raffica sullo schermo. Subito dopo il software fa la sua prima segnalazione e Anna esamina accuratamente la possibile frode.
Come nella maggior parte dei casi, il sistema non si è sbagliato: sei ore dopo aver fatto acquisti in un negozio a San Gallo, il cliente starebbe già prelevando contanti a uno sportello automatico di Manhattan. «Il sistema ha ritenuto questa situazione non realistica e ha quindi bloccato il prelievo di 200 dollari», spiega Anna Bettoni. Il cliente è stato immediatamente informato dell’evento tramite telefono e la sua Carta di credito UBS è stata subito sostituita.
L'intelligenza artificiale (IA)
Il software, di cui l'UBS Card Center si avvale da oltre 20 anni per bloccare le truffe con le carte di credito, è la piattaforma Falcon di FICO, che ogni giorno esegue controlli 24 ore su 24 su più di 500 000 transazioni effettuate da uomini e macchine, ossia il 25% di tutti i movimenti delle carte di credito in Svizzera. Il sistema confronta tutte le transazioni sulla base di profili di riferimento, svariate regole e delle procedure più note utilizzate dai truffatori.
Nel sistema vengono raccolte innumerevoli regole nonché modelli di comportamento, grazie a cui sono verificati, tra l'altro, il numero, il tipo e gli importi di tutte le transazioni. L'intelligenza artificiale esamina anche l'utilizzo delle carte per settori e località e fa scattare degli avvisi all'interno del sistema al verificarsi di incongruenze.
Un caso sospetto non sempre è una frode
«Il sistema può anche sbagliarsi, perché in determinate circostanze le persone possono presentare comportamenti inaspettati», spiega Anna Bettoni. Ricorda un caso dell'estate scorsa: prima di partire per le vacanze estive, una cliente non aveva fatto in tempo a procurarsi il necessario per il viaggio e così il giorno della partenza si è recata alla stazione centrale di Zurigo e ha fatto acquisti in vari negozi. Ciò è stato riconosciuto dal sistema come una prassi tipica dei furti delle carte di credito, ossia numerose piccole transazioni di importi inferiori a 40 franchi, eseguite in un breve arco di tempo tramite NFC e senza inserire il PIN. «Abbiamo telefonato immediatamente alla cliente, che è scoppiata a ridere, ma poi ci ha ringraziati e spiegato la situazione», chiarisce Anna.
L'intelligenza umana
Il team dedicato alle frodi presso l'UBS Card Center lavora ogni giorno affinché il sistema di preallarme sia sempre più preciso. Questo perché la piattaforma Falcon di FICO è un sistema in continua fase di apprendimento (parola chiave machine learning). Infatti, sulla base degli input forniti dai collaboratori, crea in continuazione nuove regole, imparando così a interpretare correttamente i modelli di comportamento. Secondo Marcel Drescher, responsabile di Fraud Services di UBS Card Center, il grande punto di forza del suo dipartimento sta anche nell'elaborazione di potenziali casi di frode. «La nostra competenza principale è l'interpretazione e l'analisi dei singoli casi. Solo in questo modo il sistema impara veramente, poiché forniamo gli input giusti. Per questo motivo, dal 2015 al 2018 siamo stati in grado di bloccare l'84% di casi di frode in più», afferma orgoglioso Drescher.
I truffatori saranno presto disoccupati?
Dal 2000 al 2016 il numero dei tentativi di frode è stato in costante aumento, a ciò ha contributo soprattutto il commercio di dati sottratti alle carte di credito sul dark web. Tuttavia, si rileva una controtendenza, stabile già dal 2017, dovuta a svariati motivi, quali diverse misure di sicurezza e sviluppi tecnologici che tutelano maggiormente chi utilizza le carte di credito.
«Oltre a una costante ottimizzazione del nostro sistema di preallarme, anche l'introduzione della nuova procedura 3-D Secure ha avuto un influsso diretto, poiché abbiamo constatato che, già dal suo lancio sul mercato, i nostri clienti hanno subito meno frodi su Internet», afferma Marcel Drescher, responsabile di Fraud Services di UBS Card Center.
Attualmente, circa il 90% di tutti i tentativi di frode avviene comunque su Internet e, poiché sono sempre sventati con successo, è ricomparsa una forma di truffa ormai sorpassata ossia il furto con destrezza: le carte di credito rubate vengono utilizzate impropriamente subito dopo il furto per acquisti o prelievi ai Bancomat. «Il nostro sistema di preallarme riconosce questo modello e lo blocca.» Inoltre, chi usa le carte di credito dispone di due mezzi per evitare una possibile frode: può innanzitutto attivare le notifiche sulle transazioni in UBS E-Banking o nell'app UBS Mobile Banking e può, così, bloccare la carta direttamente nell'app, e in pochi secondi, in caso di abuso. Una carta sostitutiva verrà recapitata immediatamente.
Al momento il sistema di preallarme riconosce automaticamente l'85% di tutti i tentativi di frode mentre il restante 15% viene segnalato dai clienti. Per far sì che le frodi delle carte di credito vengano sventate in maniera ancora più proattiva, in futuro dovranno essere inseriti nel sistema anche gli input forniti dai clienti.
Una sicurezza senza paragoni
Ad aprile 2019, in occasione del "Retail Banker International Awards 2019" l'UBS Card Center è stato insignito del premio "Security Innovation of the Year". La giuria internazionale ha apprezzato lo straordinario lavoro del team addetto ai casi di frode, che si avvale delle funzioni dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico della piattaforma Falcon di FICO. Nel 2018, questo approccio ha permesso di bloccare l'84% in più delle transazioni fraudolente eseguite con carte di credito rispetto al 2015 (anno di riferimento).
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