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In un bicchiere viene versata dell’acqua da una bottiglia.

Chi desidera costituire una riserva finanziaria per la terza età ha due possibilità: riscatto di prestazioni della previdenza professionale o versamenti nella previdenza privata del pilastro 3a. In entrambi i casi sono previste agevolazioni fiscali.

Effettuare un riscatto volontario nella cassa pensione (2° pilastro) significa che la/il dipendente versa un importo supplementare facoltativo, oltre ai versamenti mensili previsti dalla legge per datori di lavoro e dipendenti.

Riscatto nella cassa pensione in sintesi

Il riscatto nella cassa pensione è in pratica un versamento volontario nel 2° pilastro. I presupposti sono l’affiliazione a una cassa pensione, una lacuna previdenziale e nessuna liquidazione in capitale nei successivi tre anni. Per informazioni supplementari, potete consultare il certificato d’assicurazione e il regolamento della vostra cassa pensione. I riscatti possono essere effettuati fino a concorrenza del capitale che si sarebbe potuto accumulare se, dal primo momento possibile, fosse stato assicurato lo stipendio attuale. Questo importo è generalmente indicato nel certificato fornito dalla cassa pensione, ma può in ogni caso essere richiesto direttamente all’istituto di previdenza.

Riscatto nella cassa pensione o versamenti nel pilastro 3a: qual è la soluzione migliore?

Purtroppo non esiste una risposta generica, perché la scelta dipende sempre dalla situazione personale. Il presupposto per un riscatto volontario nella cassa pensione è una lacuna di copertura, che può derivare p. es. da lunghi soggiorni all’estero, studi, impieghi a tempo parziale, interruzioni lavorative per i figli o aumenti salariali. La portata di queste lacune supera di frequente il massimale annuo previsto per il pilastro 3a. Gli importi mancanti nella cassa pensione possono essere pagati in un solo anno o sull’arco di più anni, ovvero quando conviene di più dal punto di vista fiscale.

Nel pilastro 3a si può versare ogni anno, ma solo fino a un determinato importo massimo, che per il 2024 ammonta a CHF 7056 (con cassa pensione) per le persone impiegate. In base alle attuali disposizioni di legge, se l’importo stabilito non viene versato nel corso dell’anno civile, non è possibile provvedere successivamente, mentre per la cassa pensione il potenziale di riscatto rimane sostanzialmente invariato, a condizione che stipendio e datore di lavoro non cambino. Per questo motivo, in genere viene dapprima versato il contributo massimo per il pilastro 3a e poi vengono effettuati riscatti nella cassa pensione.

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Quando si pensa alla pensione ci si trova di fronte a decisioni di grande importanza. Possiamo elaborare insieme un piano, in base ai vostri desideri individuali così che nulla sia d’ostacolo a un futuro finanziario rilassato.

Il riscatto è soggetto a un trattamento fiscale diverso?

Che si tratti di riscatti nella cassa pensione o di versamenti nel pilastro 3a, i vantaggi fiscali sono gli stessi.

Gli importi del versamento possono essere dedotti dal reddito imponibile nell’anno in cui vengono effettuati. Nel corso della durata di contribuzione, il capitale di previdenza vincolato nella cassa pensione e nel pilastro 3a è inoltre esente da imposte sulla sostanza e sul reddito.

La variante più adatta dipende sempre dalla situazione di vita personale. Nella tabella seguente vi presentiamo una panoramica riassuntiva.

Confronto tra riscatto nella cassa pensione e versamento nel pilastro 3a

Informazioni importanti

Informazioni importanti

Riscatto nella cassa pensione

Riscatto nella cassa pensione

Versamento pilastro 3a

Versamento pilastro 3a

Informazioni importanti

Importo massimo

Riscatto nella cassa pensione

  • A seconda dell’entità della lacuna contributiva

Versamento pilastro 3a

  • Al massimo 7056 franchi per dipendenti o 35 280 franchi per lavoratrici/lavoratori senza cassa pensione

Informazioni importanti

Deduzione fiscale al versamento

Riscatto nella cassa pensione

  • Deducibile dal reddito imponibile nell’anno del versamento

Versamento pilastro 3a

  • Deducibile dal reddito imponibile nell’anno del versamento

Informazioni importanti

Modalità di pagamento

Riscatto nella cassa pensione

  • Può essere versato come capitale o rendita
  • In caso di liquidazione in capitale uno scaglionamento è possibile solo per le fasi di pensionamento parziale

Versamento pilastro 3a

  • La liquidazione in capitale viene effettuata interamente per ciascun conto
  • Se sono presenti più conti, è possibile una liquidazione scaglionata del capitale

Informazioni importanti

Imposte al versamento

Riscatto nella cassa pensione

  • Imposta sulla liquidazione in capitale: tassazione separata da altri redditi a un’aliquota ridotta

Versamento pilastro 3a

  • Imposta sulla liquidazione in capitale: tassazione separata da altri redditi a un’aliquota ridotta

Informazioni importanti

Prelievo anticipato per l’abitazione di proprietà

Riscatto nella cassa pensione

  • Il prelievo anticipato per la proprietà abitativa è possibile con alcune restrizioni (p. es. dopo i 50 anni non è più possibile riscuotere l’intero capitale)

Versamento pilastro 3a

  • Il prelievo anticipato per la proprietà abitativa è possibile

Informazioni importanti

Periodi di blocco per il prelievo

Riscatto nella cassa pensione

  • Dopo il riscatto, è previsto un periodo di blocco di tre anni per le liquidazioni di capitale

Versamento pilastro 3a

  • Nessun periodo di blocco

Informazioni importanti

Possibilità di investimento

Riscatto nella cassa pensione

  • In linea di principio non sussiste alcun diritto di consultazione relativamente all’investimento

Versamento pilastro 3a

  • Possibili opzioni d’investimento e soluzioni in fondi flessibili

Informazioni importanti

Restrizioni per i versamenti

Riscatto nella cassa pensione

  • Solo fino al pensionamento è possibile colmare le lacune in modo flessibile

Versamento pilastro 3a

  • Solo fino a quando sussiste un reddito da lavoro soggetto all’AVS
  • L’importo massimo vale per l’anno in corso
  • I versamenti dell’arretrato non sono (per il momento) possibili

Versamenti nella cassa pensione (2° pilastro): quando conviene?

Insieme al primo pilastro (AVS/AI), la rendita di vecchiaia della cassa pensione (2° pilastro) è finalizzata a garantire il tenore di vita abituale e generare complessivamente un reddito in forma di rendita pari a circa il 60% dell’attuale salario. Se sussiste una lacuna previdenziale, può essere opportuno un riscatto volontario.

È utile per esempio se:

  • l’entrata nella cassa pensione avviene solo dopo il 25° anno d’età
  • nel corso della carriera si sono verificati aumenti salariali
  • è stato effettuato il passaggio a una cassa pensione con prestazioni superiori
  • l’importo annuo massimo nel pilastro 3a è già stato versato
  • il piano previdenziale è migliorato con il versamento di maggiori importi di risparmio
  •  devono essere compensati anni di assicurazione mancanti (p. es. a causa di accudimento dei figli, disoccupazione, soggiorni all’estero)
  • deve essere colmata una lacuna previdenziale a seguito di divorzio
  • si considera la possibilità di un pensionamento anticipato
  • al pensionamento (anticipato) mancano ancora almeno tre anni

Riscatto nella cassa pensione: quando è il momento giusto?

Sta a voi scegliere quando effettuare un versamento. A differenza della previdenza privata, per i riscatti nella cassa pensione vale il principio: meglio tardi, ma non troppo tardi.
Dal punto di vista fiscale, conviene effettuare pagamenti supplementari negli anni in cui si percepisce un reddito imponibile elevato. Spesso si tratta degli ultimi dieci anni di lavoro prima del pensionamento.

È quindi consigliabile considerare un riscatto nella cassa pensione, p. es. a partire dai 50 anni di età, e pianificare eventuali versamenti.

Prima di effettuare un riscatto di prestazioni, valutate se nello stesso anno potete fare valere altre spese importanti sotto il profilo fiscale o se desiderate prelevare nuovamente il capitale entro tre anni dal versamento.

Sono principalmente i risparmi fiscali che costituiscono il rendimento di un riscatto nella cassa pensione. Quanto più breve il periodo in cui avete vincolato i fondi previdenziali, tanto maggiore sarà la rendita annua media. Inoltre, di norma il reddito imponibile è più elevato negli anni precedenti il pensionamento, quindi in questo periodo le deduzioni fiscali risultano particolarmente interessanti per contrastare la progressione più elevata. Rischi come ridistribuzioni, eventuali misure di risanamento o modifiche della legge possono essere valutati meglio sul breve periodo; inoltre, potete restare flessibili se le risorse finanziarie vi servono per altri scopi.

Tuttavia, non conviene effettuare un riscatto consistente nella cassa pensione in un anno in cui guadagnate meno o avete altri costi elevati, p. es. legati alla ristrutturazione di un immobile, da dedurre fiscalmente. Non ci guadagna nulla neppure chi desidera prelevare di nuovo il capitale entro tre anni dal versamento, p. es. per utilizzarlo invece della rendita al momento del pensionamento: da un lato, le imposte risparmiate devono essere rimborsate e, dall’altro, l’importo del riscatto non può essere conteggiato come capitale sull’arco di questi tre anni.

Posso risparmiare tasse quando ricevo l’avere della cassa pensione?

Una riduzione al minimo dell’onere fiscale è legata soprattutto alla modalità con cui decidete di percepire l’avere, ossia come capitale o rendita.

La liquidazione in capitale con successivi prelievi annuali dai mezzi liberi è in linea di principio più conveniente dal punto di vista fiscale, in quanto soggetta a un un’unica imposizione con un’aliquota d’imposta inferiore, indipendentemente dal patrimonio restante. Dopo il prelievo, il capitale viene tuttavia tassato come patrimonio e i proventi di un eventuale investimento come reddito. La rendita della cassa pensione deve invece essere tassata integralmente come reddito da lavoro.

Da sapere

Di norma, maggiore è la quota di capitale liquidata nell’anno civile, maggiore è la percentuale del prelievo fiscale. Per il calcolo, l’ufficio delle imposte somma tutti i prelievi dalla cassa pensione e dal 3° pilastro effettuati in un determinato anno (per le coppie sposate: da entrambi i coniugi). Una soluzione che consente di interrompere la progressione fiscale è distribuire su più anni, per quanto possibile, i prelevamenti da casse pensione, averi di libero passaggio e fondi del pilastro 3a.

Un’altra opzione per risparmiare sulle imposte potrebbe essere un trasferimento, poiché l’imposizione dei pagamenti di capitale varia notevolmente tra i diversi cantoni e comuni svizzeri.

Il riscatto nella cassa pensione può comportare rischi?

Attenzione: se la cassa pensione presso la quale si intende effettuare il riscatto ha una situazione finanziaria incerta, ovvero se il suo patrimonio non copre pienamente i diritti previdenziali degli assicurati, il capitale potrebbe non essere remunerato. Se l’istituto di previdenza dovesse essere parzialmente liquidato, sussiste persino il rischio che una parte del capitale risparmiato vada persa.

Se pensate di farvi successivamente liquidare l’intero avere in forma capitale, dovreste chiarire in anticipo se questa alternativa è possibile. Non da ultimo, prima di effettuare un riscatto, occorre verificare anche che cosa prevede il contratto per la prestazione in caso di decesso, soprattutto se si è in coppia ma non sposati. Ogni istituzione applica infatti norme proprie per le prestazioni di decesso a favore di concubini: può eventualmente decadere l’intero avere di previdenza, inclusi i versamenti alla cassa pensione. In questi casi occorre valutare attentamente se un riscatto è opportuno e risponde alle proprie esigenze.

Consigli per il riscatto volontario nella cassa pensione

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Conclusione

Il riscatto nella cassa pensione non è semplice come appare a prima vista. Molti fattori devono essere presi in considerazione per valutare correttamente vantaggi e svantaggi. È opportuno affrontare tempestivamente il tema (circa 10 o 15 anni prima della pensione) soprattutto dal punto di vista di un potenziale pensionamento anticipato.

Informazioni importanti e utili sono disponibili nei regolamenti delle casse pensione. Oppure potete rivolgervi direttamente alle esperte / agli esperti del vostro istituto di previdenza e richiedere una consulenza personale.

Cosa c’è da sapere

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