Previdenza per i lavoratori autonomi: una panoramica
Anche i lavoratori autonomi sono obbligatoriamente assicurati nell’AVS. Gli imprenditori hanno inoltre molta libertà nella previdenza per la vecchiaia, da sfruttare per affrontare con serenità il tema del pensionamento.
Contenuto:
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- I lavoratori indipendenti sono obbligatoriamente assicurati nell’AVS.
- L’attività autonoma deve essere registrata presso la cassa di compensazione (AVS).
- La previdenza professionale nel 2° pilastro è facoltativa e conviene soprattutto per redditi elevati.
- La previdenza privata nel 3° pilastro offre molte possibilità di scelta e flessibilità.
- Alla conclusione
La previdenza per la vecchiaia dei dipendenti si basa su tre pilastri: previdenza statale, professionale e privata. In linea di principio questo sistema a tre pilastri è aperto anche ai lavoratori autonomi, che sono assicurati obbligatoriamente nell’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS) e nell’assicurazione per l’invalidità (AI) e pagano contributi secondo l’ordinanza sulle indennità di perdita di guadagno (IPG). Ciò vale anche per chi fonda una propria SA o Sagl, poiché in questo caso si viene legalmente considerati dipendenti. A differenza dei dipendenti, i lavoratori autonomi sono liberi di scegliere se versare nel 2° pilastro e se avere un’assicurazione infortuni.
Ne consegue una maggiore flessibilità nella pianificazione della previdenza per la vecchiaia per i lavoratori autonomi. Poiché per voi la previdenza professionale non è obbligatoria, la pianificazione previdenziale anticipata diventa più importante. Avete molte opzioni tra cui scegliere, come il 2° pilastro, il pilastro 3a, il pilastro 3b e i prodotti assicurativi. Quale sia la combinazione di queste possibilità giusta per voi dipende dalla vostra situazione personale e dai vostri progetti.
Una maggiore libertà di scelta comporta d’altro canto una maggiore responsabilità personale nelle decisioni previdenziali. I lavoratori autonomi che trascurano la previdenza, in vecchiaia rischiano di avere a disposizione solo la rendita AVS e se questa non è sufficiente per coprire tutte le spese, durante la pensione non rimane loro altra opzione che presentare una richiesta di prestazioni complementari (PC). Nel 2023, 223 000 persone hanno ricevuto prestazioni complementari dall’AVS.
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L’AVS costituisce la base della previdenza per la vecchiaia, anche per i lavoratori autonomi. Tuttavia, l’importo della pensione statale non è generalmente sufficiente per mantenere il proprio stile di vita abituale durante il pensionamento. Diventa particolarmente difficile in caso di lacune negli anni di contribuzione e negli altri fondi di previdenza.
Per i lavoratori autonomi, l’importo dei contributi AVS/AI/IPG dipende dal reddito annuo da attività lucrativa. Per il capitale proprio investito nell’azienda, viene calcolato e dedotto dal reddito un interesse.
Il tasso di contribuzione da versare ha aumenti graduali per redditi da 9800 franchi a 58 800 franchi (situazione nel 2024). Oltre questo importo, dovete versare il 10 percento dell’intero reddito da lavoro, incluso il contributo minimo di 514 franchi all’anno. Potete detrarre completamente i contributi AVS dal risultato operativo come costi aziendali giustificati.
Come organizzare il pagamento dei contributi AVS per i lavoratori autonomi
La cassa di compensazione decide se siete autonomi ai sensi della legge sulla sicurezza sociale, verificando ad esempio le fatture, le offerte e i contratti della società fondata. Chi avvia una società di persone, assume il rischio economico e ha diversi committenti, è generalmente considerato un lavoratore autonomo. Il modulo di registrazione necessario per chiarire lo stato è disponibile sul sito web della cassa di compensazione.
Occorre distinguere tra i contributi provvisori e definitivi. Sulla base del vostro reddito previsto, la cassa di compensazione stabilisce l’importo dell’acconto dovuto ogni tre mesi. Una volta determinato l’importo dell’imposta dovuta, la cassa di compensazione calcola retroattivamente i contributi finali per l’anno corrispondente e richiede o rimborsa la differenza. Se dopo la chiusura di bilancio capite già che i contributi anticipati pagati sono troppo bassi, dovreste segnalarlo immediatamente alla cassa di compensazione per evitare alti interessi di mora.
Da sapere
Se fino al pensionamento avete versato contributi AVS senza lacune e sulla base di un reddito medio di 88 200 franchi, potete ricevere la rendita massima individuale di 2450 franchi (le persone sposate ricevono un massimo di 3675 franchi per la coppia) (situazione nel 2024).
Se svolgete un’attività autonoma, avete la possibilità di aderire volontariamente a un fondo pensione, il che può risultare spesso vantaggioso, soprattutto nel caso di redditi elevati. Se non avete dipendenti potete iscrivervi, se disponibile, alla cassa pensione della vostra associazione professionale o alla Fondazione istituto collettore LPP. Se impiegate personale nella vostra ditta, dovete assicurarlo in una cassa pensione, a cui di norma potete aderire anche voi se lo desiderate. Secondo il diritto delle assicurazioni sociali, chi fonda una SA o Sagl viene considerato come dipendente, per cui vige l’obbligo d’assicurazione completo nella cassa pensione.
I lavoratori indipendenti possono dedurre la metà dei propri contributi pensionistici calcolati dal reddito soggetto all’AVS. Un riscatto, ad esempio, di 80 000 franchi riduce il reddito soggetto all’AVS di 40 000 franchi, un importo per cui non pagherete i contributi AVS.
Da sapere
Come imprenditori individuali, potete dedurre al massimo il 50 percento dei contributi come quota del datore di lavoro dal risultato d’esercizio.
Quali sono le opzioni per il 2° pilastro?
Risparmiare e investire nel pilastro 3a, fiscalmente agevolato, è un’opzione interessante di previdenza per la vecchiaia per i lavoratori autonomi, che possono effettuare versamenti significativamente più alti rispetto ai dipendenti. Questo vale nel caso in cui non aderiscano a nessuna cassa pensione e affidino una grande parte della loro previdenza per la vecchiaia al pilastro 3a. È consentito versare fino al 20 percento del proprio reddito netto da lavoro, per un massimo di 35 280 franchi (dati 2024).
Se siete affiliati a una cassa pensione, l’importo massimo è di 7056 franchi all’anno (dati 2024).
Quali opzioni ci sono per il 3° pilastro?
Nel 3° pilastro sono incluse la previdenza vincolata del pilastro 3a e la previdenza libera del pilastro 3b. Fondamentalmente, la differenza sta nel fatto che i vantaggi del pilastro 3a sono legati a molte condizioni e regolamenti, mentre nel pilastro 3b si può disporre del proprio capitale con maggiore libertà, ma con meno vantaggi. Uno dei principali benefici del pilastro 3a è che i versamenti possono essere dedotti dal reddito imponibile, cosa che non è possibile con il pilastro 3b. I vantaggi fiscali sono generalmente applicati al pilastro 3b solo se i prodotti previdenziali presso banche o assicurazioni sono destinati alla previdenza come nel pilastro 3a.
I risparmi accumulati nel pilastro 3a, come quelli nel 2°, possono invece essere utilizzati come capitale iniziale per il passaggio a un’attività autonoma, prelevati anticipatamente per l’acquisto di un’abitazione, o versati per ridurre l’onere fiscale. Oltre alle prestazioni per la vecchiaia, è possibile assicurare anche i rischi di decesso e invalidità, accettando in cambio maggiori vincoli alla disponibilità degli averi prima del pensionamento.
Per la previdenza privata nel pilastro 3a potete scegliere tra molti prodotti: in particolare tra le offerte di banche o assicurazioni. Il vostro capitale per la previdenza per la vecchiaia confluisce quindi in un conto di previdenza o in un deposito di previdenza. Con gli investimenti di capitale previdenziale in fondi di titoli, ad esempio, potete sempre decidere quanto del vostro patrimonio previdenziale investire in quali fondi.
Il modo più semplice per ottimizzare la previdenza
Più bassi sono i tassi, meno beneficerete dei versamenti su un conto di previdenza. Investite invece nei nostri fondi d'investimento sostenibili Vitainvest per ottenere un rendimento più elevato a lungo termine.
Tra la creazione dell’azienda e il pensionamento può passare molto tempo, ma è consigliabile non rimandare troppo a lungo il tema della previdenza. Entro i 50 anni dovreste fare una pianificazione del budget concreta per il periodo dopo il pensionamento. Questo vi permette di individuare eventuali lacune contributive nell’AVS e nel 2° pilastro e, nel migliore dei casi, di colmarle.
Prendendo per tempo le giuste decisioni, è possibile ottimizzare fiscalmente la riscossione degli averi previdenziali attraverso prelievi scaglionati dal pilastro 3a e, se presente, dal fondo pensione, distribuiti su più anni. A tal fine, nel corso degli anni, dovreste aver aperto diversi conti del pilastro 3a. In molti cantoni, il prelievo scaglionato interrompe la progressione dell’imposta sulla liquidazione in capitale, permettendo un risparmio fiscale.
Ecco come funziona un modello a livelli per lavoratori autonomi
Che percentuale del reddito aziendale dovreste destinare alla previdenza? Non esiste una risposta valida per tutti. Dopotutto, ogni azienda è diversa e non serve solo a generare i vostri contributi previdenziali. È però importante non perdere di vista la previdenza per la vecchiaia, soprattutto perché senza capitale di vecchiaia del 2° pilastro si creano lacune previdenziali da colmare con il reddito.
I lavoratori autonomi possono seguire un modello a livelli che offre una possibile linea guida per l’uso delle risorse finanziarie.
- Livello 1: liquidità
Mantenete una liquidità sufficiente per poter effettuare tutti i pagamenti regolari, ad esempio l’affitto, le anticipazioni, gli alimenti e le imposte. - Livello 2: riserve
Mettete da parte un certo importo per poter coprire spese impreviste ma gestibili, come i costi di riparazione dell’auto o la sostituzione di un computer, indicativamente da tre a sei mensilità. - Livello 3: investimenti
Per spese operative maggiori, come un macchinario o un nuovo arredamento per l’ufficio, o per spese private elevate, costituite averi in un conto investimenti. - Livello 4: previdenza per la vecchiaia
Quando gli averi nei primi tre livelli sono sufficienti, potete investire le entrate aggiuntive a lungo termine per garantire la previdenza finanziaria durante la pensione.
I lavoratori autonomi possono pianificare e gestire la previdenza per la vecchiaia come la loro attività: in modo indipendente, flessibile e a lungo termine. Il sistema previdenziale offre, oltre all’assicurazione di base dell’AVS, molte possibilità di risparmio e investimento per la vecchiaia ai lavoratori autonomi, ma questo richiede che accettiate la sfida e vi occupiate per tempo della vostra previdenza.
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